A margine dell’annuncio delle novità relative all’edizione 2020 del Festival di Venezia, ieri Variety ha pubblicato un’intervista esclusiva con Alberto Barbera, direttore artistico di quello che sarà il primo grande festival cinematografico internazionale a “tornare” dopo l’emergenza Coronavirus, dal 2 al 12 settembre.

Durante la conversazione, Barbera ha svelato ulteriori dettagli e anticipazioni, confermando che verranno presentati circa 50/55 titoli e che molti saranno accompagnati dai talent:

Il programma di circa 55 film non sarà troppo diverso dal solito. Ma sarà un’edizione straordinaria, certamente più ridotta e con misure di sicurezza eccezionali. Ma riproporremo il classico programma giornaliero, i riti collettivi come il red carpet e le conferenze stampa, come abbiamo sempre fatto. Sarà il primo grande festival internazionale, segnerà una ripartenza, un segnale non solo di ottimismo ma di sostegno e solidarietà verso tutta l’industria cinematografica, verso gli autori e tutti i lavoratori di un settore colpito molto duramente dalla crisi del COVID-19.

Barbera ribadisce che l’intenzione è quella di far partecipare al Festival i talent internazionali, anche se è ancora chiarissimo come:

Al momento, le persone provenienti da alcuni paesi non possono venire in Italia, parliamo degli Stati Uniti o Israele. Ma è chiaro che si tratta di restrizioni temporanee, le cose potrebbero cambiare nel giro di poche settimane se la situazione dovesse migliorare, ed è quello che speriamo. Mancano ancora due mesi all’inizio del festival ed è possibile che a settembre queste restrizioni non ci siano più. Vedremo.

Posso comunque dire di essere sicuro che la maggior parte dei registi e dei talent dei film che abbiamo invitato a Venezia saranno in grado di venire e ce lo hanno già confermato. E per chi è incerto, come gli americani e altri paesi, penso che le cose cambieranno nelle prossime settimane. […] Se non potessero venire, utilizzeremo altri metodi per promuovere i loro film, usando le tecnologie online.

La presenza americana è particolarmente importante per il Festival di Venezia:

Chiaramente la situazione americana… è tale per cui non avremo quei due-tre grandi film degli studios, oppure Netflix, come in passato. Per vari motivi: c’è chi ha dovuto interrompere la produzione, chi invece ha dovuto rinviare le date di uscita a causa dello slittamento degli Oscar alla fine di aprile del 2021. Lo accettiamo. Fortunatamente ci saranno film americani, produzioni indipendenti e film già pronti… film che devono essere promossi e che hanno accettato il nostro invito. Ci saranno film da tutto il mondo.

[…] Non ci saranno film di Netflix perché, come sapete, Netflix ha rinviato l’uscita dei suoi film da festival e non si sa ancora quando usciranno. Alcuni non sono pronti, come Mank di David Fincher, che era perfetto per Venezia ma non è pronto. Stesso dicasi per altri film Netflix. Per il resto, ci saranno dei film di grandi studios, non posso dire quali ma posso dire che ci saranno. Ci vuole pazienza, stiamo ancora selezionando e trattando. Le cose possono anche migliorare, sono fiducioso e so che la presenza americana non sarà deludente.

Barbera, poi, si sbilancia su un tema che in passato ha generato qualche polemica, e cioè la presenza di film diretti da donne in concorso:

Quest’anno rimarrete sorpresi. Abbiamo davvero tanti film diretti da donne. Non perché sia cambiato il nostro criterio di selezione… ma perché abbiamo ricevuto tanti film diretti da donne che sono davvero validi, migliori di quelli dei loro colleghi maschi. Quindi quest’anno ci sarà una notevole presenza di film diretti da donne. Direi che potremo chiudere le polemiche degli anni passati!

Infine, il direttore artistico parla del red carpet, del distanziamento sociale e della partecipazione forzatamente ridotta di quest’anno:

Abbiamo il red carpet più lungo del mondo, quindi sarà facile adattarlo al distanziamento sociale. I fotografi verranno distanziati l’uno dall’altro, e i talent manterranno le distanze. Il pubblico sul red carpet dovrà rispettare il distanziamento sociale. Ma non cancelleremo nessun momento legato ai “rituali” di un festival. Ovviamente ci saranno meno partecipanti, ma stiamo ricevendo tantissime richieste di accredito e stiamo cercando di capire quale potrà essere il limite. Non credo ci saranno meno di seimila accreditati, il che è un buon numero, due terzi della media.

La 77esima edizione del Festival di Venezia si terrà dal 2 al 12 settembre. Trovate maggiori informazioni sul Festival in questo archivio.

 

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