Da svariate settimane, è disponibile nelle librerie italiane, edito da Utet Libri, La vita addosso, il libro biografico di Gabriele Muccino realizzato dal regista insieme a Gabriele Niola. Una conversazione, quella fra Gabriele Muccino e il nostro critico, nata in seguito alla lunga chiacchierata fatta nel corso dell’agosto del 2020 che vi abbiamo poi proposto in tre appuntamenti tramite altrettanti articoli interattivi che vi elenchiamo direttamente qua sotto.

Attraverso Instagram, Gabriele Muccino ha pubblicato un piccolo ed interessante estratto dal libro dedicato a Will Smith, attore con cui ha collaborato ben due volte, per La ricerca della felicità e Sette anime. L’argomento? Quella volta che la star si è concessa il lusso di rifiutare la parte di protagonista in Inception di Christopher Nolan, ruolo andato poi a Leonardo DiCaprio. Il regista scrive:

Will Smith è uno che non ti perdona un rifiuto, anzi credo proprio che non abbia mai ricevuto il rifiuto di un regista in vita sua. È lui che rifiuta. Io stesso l’ho visto rifiutare un film di Christopher Nolan dove sarebbe stato il protagonista. Eravamo a casa sua e chiamò Christopher Nolan, stettero al telefono per mezz’ora durante la quale Will gli disse che non avrebbe fatto il film. Una volta attaccato, mi spiegò con franchezza quello che non aveva potuto dire a Nolan, cioè che aveva letto la sceneggiatura e non ci aveva capito niente, non aveva proprio capito di che parlasse. Quel ruolo poi lo accettò Leonardo DiCaprio: era Inception.

Gabriele Muccino offre poi una sua interpretazione del rapporto di fiducia che dovrebbe esistere fra un attore e un regista:

Posso dire con tutta franchezza che neanche io ho capito Inception dopo averlo visto al cinema. È cinema al cubo, cinema supremo, ma io i film di Nolan li fruisco passivamente, con ammirazione assoluta per la messa in scena ma senza comprenderli davvero. (In moltissimi fanno finta, diciamolo). Detto cio’, quando hai davanti un grande regista, anche se dalla sceneggiatura non ne capisci la storia, devi fidarti e basta. Sarà un viaggio. Non saprai esattamente di che parla? Il bello è anche nel lasciarsi trasportare a occhi chiusi da un regista che ti prende per mano e ti porta nel suo mondo. Sfido a credere che Mastroianni avesse capito la sceneggiatura di 8 e mezzo! Devi vederlo tre volte per comprendere davvero la sua inarrivabile grandezza che lo stesso Fellini ha controllato fino ad un certo punto. Il resto lo ha fatto il suo meraviglioso subconscio. Will avrebbe dovuto fare Inception a occhi chiusi. Perché a tenere gli occhi aperti ci sono alcuni, non sono tanti, straordinari registi. E di questi bisogna solo fidarsi. E farsi prendere per mano. Al massimo verrà fuori un film non riuscito. Non sarà morto nessuno. * Il resto di quello che è stato il mio incredibile viaggio fino ad oggi, lo trovate leggendo la mia autobiografia.

 

 

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