Nonostante l’Oscar vinto per La forma dell’acqua, l’ultima fatica di Guillermo del Toro, La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley (appena arrivato nelle sale italiane), sta seguendo lo stesso destino di altre pellicole come The Last Duel e West Side Story, film indirizzati ad un pubblico adulto che però, in questa fase di coesistenza con il nuovo Coronavirus, si sta dimostrando più restio a tornare al cinema.

In un’intervista fatta con NME, Guillermo del Toro ha potuto dire la sua sull’attuale ecosistema dell’industria ammettendo che, a suo modo di vedere, quello attuale è un periodo estremamente complicato per fare un certo tipo di cinema, ma è anche fiducioso del fatto che, come per tutte le varie sfide affrontate dal settore, si tratti di u ciclo destinato a finire, prima o poi.

Sai, grossomodo ogni dieci o venti anni, il pubblico cambia. Negli anni settanta, il pubblico cinematografico era composto principalmente da adulti, poi, negli anni ottanta, si è ringiovanito moltissimo. Il pubblico matura e cambia, ma, ora come ora, è probabilmente il contesto storico più difficile per realizzare delle pellicole destinate agli adulti. Ma questo non significa che sarà così per sempre. Niente è permanente.

Guillermo del Toro ammette poi che, nonostante gli scarsi risultati al box office, è incredibilmente fiero de La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley:

Senza ombra di dubbio è il film di cui vado più orgoglioso. Ho abbandonato un certo senso di sfarzo e di frizzi per un approccio più sobrio, vecchio stile al materiale con cui ho lavorato, una cosa che mi rende molto fiero. Sono riuscito a cambiare il mio registro espressivo a 57 anni, ed è stato molto emozionante per me.

La discussione sullo stato del cinema e su come la pandemia sia andata a influire su dei cambiamenti già in corso è stata anche al centro delle riflessioni fatte da Bob Iger, l’ex-amministratore delegato di The Walt Disney Company. Trovate tutto in questo articolo.

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