Anche se appena una manciata di giorni fa riportavamo le parole di Rupert Grint che si dichiarava aperto a tornare nei panni di Ron Weasley in un nuovo progetto della saga di Harry Potter perché, per lui, si tratta di un personaggio molto importante (ECCO TUTTI I DETTAGLI), non significa che l’esperienza alle prese col franchise sia stata tutta rose e fiori.

Rupert Grint è tornato a parlare di Harry Potter e Ron Weasley sempre a margine della promozione stampa di Bussano alla porta, il nuovo film di Shyamalan in cui figura tra i protagonisti.

La star spiega che vestire i panni di Ron nell’arco di dieci anni abbondanti, dagli undici anni di età fino ai ventidue, è stata un’esperienza “piuttosto soffocante”.

Rupert Grint ammette che mentre lavorava alle pellicole di Harry Potter era arrivato a un punto in cui gli risultava difficile stabilire una linea di demarcazione fra il ruolo che impersonava e sé stesso tanto che, se qualcuno lo chiamava Ron, lui rispondeva ugualmente:

Nei film ci eravamo fusi in una cosa sola. Arrivati alla fine, interpretavo me stesso. Le linee di demarcazione erano sfumate.

Poi, pur puntualizzando di essere estremamente grato per tutte le opportunità che ha ricevuto grazie a Harry Potter, aggiunge:

Potter era incredibilmente impegnativo. Giravamo per tutto l’anno poi eravamo impegnati nella promozione. Ogni tanto desideravo una pausa di riflessione. È stata come un’esperienza fuori dal corpo che è andata avanti per un po’. Ma penso che abbiamo finito al momento giusto. Penso se che avessimo continuato sarebbe andata a rotoli.

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FONTE: Bustle via The Hollywood Reporter

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