È stato presentato l’altroieri in anteprima mondiale a Londra Lo Hobbit: la Battaglia delle Cinque Armate. Subito dopo sono uscite le prime recensioni sulla stampa internazionale: RottenTomatoes ne ha raccolte finora una quindicina (di cui l’80% positive), un po’ meno Metacritic (7 positive, 6 medie e nessuna negativa). Ovviamente è presto per fare una media ponderata del giudizio della stampa anglofona (in genere è bene aspettare che il numero di recensioni salga a un centinaio), ma in attesa della presentazione alla stampa che avverrà la settimana prossima vi riportiamo qui sotto gli estratti delle recensioni comparse sui magazine più importanti:

  • Variety – È così che termina Lo Hobbit, non tra i singhiozzi, ma con un’epica battaglia. Fedele al suo sottotitolo “La Battaglia delle Cinque Armate” (modificato da “Andata e Ritorno”, ben più pacifico), l’episodio finale del lungo prequel del Signore degli Anelli offre più barbari alle porte di quanto le lame elfiche possano fendere, ciascun gruppo in cerca del controllo della montagnosa Erebor. Il risultato è, in un colpo solo, l’episodio più colossale della Trilogia, il più spedito (144 minuti) e il più dark – sia visivamente che in termini di forze che possono muovere il cuore di uomini, nani e orchi.
  • Empire – [Lo “spietato” finale lascia aperte alcune sottotrame, che rimangono meno sviluppate] Eroe e antagonista in momenti diversi, questo è in gran parte il film di Richard Armitage. La discesa di Thorin verso la follia a causa della contaminazione del drago viene interpretata con maniacale intensità. Il suo lugubre rifiuto degli sforzi diplomatici di Luke Evans (uno scambio tra i due che viene inquadrato splendidamente in un buco nelle barricate di Erebor) e la sua epifania finale e allucinata su un pavimento di oro bruciato sono scene girate da un maestro, e risultano molto potenti. Bilbo, per contro, è il ritratto quasi attenuato di un uomo pacifico. Freeman ha sviluppato quasi una seconda pelle nei panni di Bilbo, il suo calore e la sua onestà sostengono lo stupore dello hobbit. Solo alla fine, in un momento di efficace premonizione, che vediamo il potere dell’Anello aprire delle crepe nel suo personaggio.
  • The Hollywood Reporter – Proprio come Il Ritorno del Re avvolgeva la saga del Signore degli Anelli su note dominate dall’azione, La Battaglia delle Cinque Armate sviluppa il suo potenziale colossale facendo massimo uso della tecnologia moderna per creare un abbondante banchetto di combattimenti variegati. È un vero e proprio film di guerra, con tutti i crismi. Dopo i problemi iniziali con il 3D e il 48 fps, Jackson e il suo team hanno fatto i necessari aggiustamenti tecnici per ammorbidire le cose, il risultato è un film dominato dalla CGI ma dall’aspetto forte, vigoroso, con moltissimi dettagli e immagini mastodontiche.
  • TheOneRing.net – La decisione di trasformare due film in una trilogia ha avuto delle pesanti conseguenze sulla Desolazione di Smaug, e non ero certo di quali ripercussioni le riprese aggiuntive avrebbero avuto sulla storia della Battaglia delle Cinque Armate. […] Il film inizia con il botto e non rallenta un secondo. C’è molto da apprezzare in questo film. La narrazione è feroce e concentrata. Avrei gradito più attenzione sugli “altri nani” (molti dei quali non hanno una singola battuta), è difficile farne una colpa quando la tensione è così bene orchestrata. […] C’è moltissimo di apprezzabile in questo film, la grande sfortuna è che inciampi così sul finale. Sul piano tecnico la CGI è la migliore di sempre, mostra le abilità della Weta. Sfortunatamente la colonna sonora di Howard Shore, davvero imponente, non ha mai un momento per risplendere veramente. Invece viene spesso sotterrata dagli effetti sonori. Semplicemente, spiace che il terzo atto non sia soddisfacente come le premesse che lo precedevano.
  • The Guardian – Il film è un ottimo finale per una serie estesa che, se non altro, ha trasformato il posto di Tolkien nella cultura popolare. I suoi libri una volta erano qualcosa per teenager nerd (penso che ci siamo passati tutti), e mentre difficilmente questo film ripeterà la pioggia di Oscar del Ritorno del Re, in tutta onestà è apprezzabile come i primi cinque film della saga. Jackson potrebbe non essersi ancora rassegnato al fatto che questi film saranno – a meno di variazioni drammatiche future – la sua eredità cinematografica, ma almeno ora potrà prendersi un po’ di riposo. Se l’è guadagnato.

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Questa la sinossi aggiornata:

Lo Hobbit: la Battaglia delle Cinque Armate porta ad un’epica conclusione delle avventure di Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia e la Compagnia di Nani. Dopo aver reclamato la loro patria dal drago Smaug, la compagnia ha involontariamente scatenato una forza letale nel mondo. Infuriato, Smaug abbatte la sua ira ardente e senza pietà alcuna su uomini inermi, donne e bambini di Pontelagolungo.

Ossessionato soprattutto dal recupero del suo tesoro, Thorin sacrifica l’amicizia e l’onore e mentre i frenetici tentativi di Bilbo di farlo ragionare si accumulano finiscono per guidare lo Hobbit verso una scelta disperata e pericolosa. Ma ci sono anche pericoli maggori che incombono. Non visto, se non dal Mago Gandalf, il grande nemico Sauron ha mandato legioni di orchi in un attacco furtivo sulla Montagna Solitaria.

Mentre l’oscurità converge sul conflitto in escalation, le razze di Nani, Elfi e Uomini devono decidere se unirsi o essere distrutte. Bilbo si ritrova così a lottare per la sua vita e quella dei suoi amici nell’epica Battaglia delle Cinque Armate mentre il futuro della Terra di Mezzo è in bilico.

La release è prevista per il 17 dicembre 2014.

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