A partire dal 12 giugno potranno riaprire i set televisivi e cinematografici a Hollywood e nello stato della California, previo il via libera delle contee in base agli ultimi dati sul contagio del Coronavirus e, ovviamente, l’applicazione di misure per la sicurezza sanitaria.

Ma riiniziare non sarà facile, per molti motivi, come racconta uno speciale di Vanity Fair di qualche giorno fa nel quale intervengono produttori, registi e attori come Hutch Parker, Roland Emmerich e Charlize Theron. La complessità starà soprattutto nel fatto che solitamente a Hollywood si cerca di ripetere ciò che ha sempre funzionato, e invece in questo caso sarà necessario applicare nuovi protocolli e avere idee originali che permettano di superare le difficoltà produttive raggiungendo i risultati desiderati.

Parliamo soprattutto di questioni economiche, come le coperture assicurative che ogni produzione ha bisogno di avere e che da adesso sarà molto difficile ottenere, come spiega Emmerich:

C’è il timore che nessuna assicurazione coprirà eventuali stop alle riprese dovuti a focolai di Covid-19, quindi nel caso accadesse cosa potremmo fare?

Il rischio è molto alto, come spiega Hutch Parker (produttore della saga di X-Men):

Ogni studio con cui ho parlato (e ho parlato con parecchi di loro) ha strategie diverse, e la pensa in modo diverso su come tornare sul set. Bisogna fare delle analisi costo-beneficio: ha senso girare o no? È un problema matematico, e stiamo cercando tutti di risolverlo al più presto, e per la prima volta nella nostra carriera.

C’è poi il problema degli attori di primo piano, alcuni dei quali forse preferiranno non tornare proprio sul set, come spiega sempre Parker:

Ho parlato con alcuni che mi hanno detto: “Sai cosa? Mi prendo un anno sabbatico. Resto fuori dal giro.” In particolare alcuni attori più anziani che non vogliono correre rischi. Altri sembrano più tranquilli e orientati verso il tornare sul set. L’impressione è che quello che accade nel nostro settore rifletta quello che accade nel paese.

Lo stesso Roland Emmerich è un po’ intimorito all’idea di tornare sul set per girare il blockbuster Moonfall (con Halle Berry e Josh Gad) quest’autunno:

Quando hai una certa età – quest’anno compio 65 anni – ti ritrovi a fare più attenzione a certe cose. Io sono così abituato a stare sul set, circondato da persone… una cosa che probabilmente non si potrà più fare. Inoltre alcune idee renderanno i film più costosi, misure per la sicurezza come il coinvolgimento di persone apposite nello staff. Dovremo dividere la troupe in gruppi, e i truccatori potranno dedicarsi ciascuno a un solo attore, quando solitamente si dedicano a più attori, e tutto in roulotte diverse. Questo farà lievitare enormemente i costi.

Anche Charlize Theron ha qualche dubbio sul tornare sul set:

Non so se, personalmente, tornerò al lavoro nel breve tempo. Ho due bambini piccoli. Continuo ad avere incubi ricorrenti in cui in qualche maniera stupida finisco per prendere il virus e lo attacco ai miei figli. Non voglio combinare guai con questa cosa. Penso che ognuno di noi abbia questa responsabilità, dobbiamo rendercene conto tutti.

Non è una preoccupazione banale, visto che gli attori interagiscono in continuazione con qualsiasi reparto durante le riprese. Ed è uno dei problemi che le produzioni dovranno risolvere il prima possibile, come spiega il produttore Dan Wilson:

Gli attori, ma anche i membri della troupe, sono preoccupati. Noi stiamo preparando un piano che li metta nella massima protezione possibile. Nessuno vuole lavorare in un contesto rischioso, che sia un talent o un membro della troupe. Tutte le persone coinvolte sul set vogliono sentirsi al sicuro: c’è nervosismo, ed è naturale e comprensibile.

I piani in questione sono stati proposti a fine maggio: si tratta di linee guida e misure stilate in concerto da sindacati, studios e responsabili della sicurezza. Lo stato della California ha accolto questi piani e ha dato il via libera alle produzioni a partire dal 12 giugno: i primi a tornare sul set saranno, probabilmente, piccole produzioni che per motivi anche creativi non avranno troppe difficoltà ad adottare le misure, e grandi produzioni interrotte durante il lockdown e che ora sono costrette a terminare il lavoro. Se tutto andrà bene, diverse altri film e serie tv si accoderanno, anche se prima andrà risolto il problema delle assicurazioni…

 

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