Lo sciopero che minacciava di paralizzare Hollywood a partire da lunedì 18 ottobre è stato evitato: lo IATSE (il sindacato che rappresenta oltre 150 mila tra tecnici, artigiani e lavoratori del mondo dell’intrattenimento tra teatro, cinema e televisione in nordamerica) e l’AMPTP (l’associazione di categoria che rappresenta circa 350 case di produzione di cinema e tv in nordamerica, tra studios, canali televisivi e streamer) hanno infatti raggiunto un accordo soddisfacente nella giornata di sabato.

Il nuovo contratto durerà tre anni e, secondo le dichiarazioni del sindacato, soddisfa le richieste avanzate dai lavoratori:

Siamo stati faccia a faccia con alcune delle aziende dell’intrattenimento e della tecnologia più ricche e potenti al mondo, e ora abbiamo raggiunto un accordo con l’AMPTP che incontra le esigenze dei nostri membri.

Sembra che Peter Rice, chairman di Disney General Entertainment Content e l’avvocato Ken Ziffren abbiano affiancato Carol Lombardini, presidente dell’AMPTP, nella trattativa serrata che ha portato alla firma di questo contratto. Tale firma ha cancellato lo sciopero, ma il contratto dovrà comunque essere ratificato dagli oltre 60000 iscritti allo IATSE.

Il sindacato ha rilasciato diverse dichiarazioni nella notte, svelando dettagli dell’accordo. “È un finale Hollywoodiano,” ha affermato il presidente Matt Loeb, “i nostri membri sono stati uniti e hanno resistito.” “Questo è il contratto più forte che abbiamo mai raggiunto nella nostra storia,” ha commentato il presidente dell’Art Directors Guild. Il contratto negoziato è il Basic Agreement, che interessa i lavoratori di Hollywood (l’Area Standards Agreement, che copre il resto del paese, verrà definito di conseguenza), e include:

  • Definizione di un nuovo salario minimo sindacale
  • Migliori condizioni di lavoro e migliori salari per chi lavora a progetti per lo streaming
  • Incrementi salariali del 3% annuale
  • Benefit per gli impiegati
  • Pause pranzo regolate
  • Giornate lavorative separate da 10 ore minime senza esclusioni
  • Weekend da 54 e 32 ore
  • Ferie nel giorno del compleanno di Martin Luther King Jr.
  • Iniziative per promuovere diversità, uguaglianza e inclusione
  • Tredicesima e quattordicesima per i pensionati pre-agosto 2009
  • Turni di lavoro aggiuntivi per gli impiegati a chiamata
  • Espansione dei benefit per la malattia all’intero paese

Queste rappresentano risposte ai problemi principali sollevati dal sindacato, e cioè:

  • Orari di lavoro troppo pericolosi e insicuri;
  • Stipendio minimo sindacale troppo basso;
  • Tempi di riposo ragionevoli tra pause pranzo, giornate di lavoro e weekend;
  • Compensi inferiori alla media in certe produzioni per i “new media” nonostante i budget spesso superino quelli dei blockbuster.

In particolare, il weekend da 54 ore rappresenta un’importante vittoria perché eliminerà i cosiddetti “Fraturday”, con turni il venerdì sera che terminano il sabato mattina. Sono ancora permesse settimane da sei giorni lavorativi, regolati da un weekend della durata di 32 ore. Anche la durata delle giornate di lavoro è un tema spinoso, perché legato all’intensità delle produzioni, spesso molto elevata. A volte, infatti, le giornate lavorative durante le riprese di film o serie tv possono arrivare a 14 ore. Diversi lavoratori hanno detto che non firmeranno il contratto se non accorcerà la giornata lavorativa massima a 12 ore.

Fonte: Deadline

 

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