Il sindacato degli attori SAG-AFTRA ha dato ufficialmente l’autorizzazione allo sciopero nel caso le trattative con l’AMPTP (l’associazione dei produttori e degli studios), che inizieranno domani 7 giugno, dovessero fallire. Se entro il 30 giugno (la scadenza del contratto nazionale) non verrà trovato un accordo, gli attori entreranno quindi in sciopero, affiancando i membri del sindacato degli sceneggiatori WGA che sono in sciopero dal 1 maggio.

A votare per l’autorizzazione quasi il 65% degli iscritti al sindacato (che è il più affollato, quasi 160 mila persone), con il 98% di voti positivi: un vero plebiscito. In seguito all’annuncio, l’AMPTP ha dichiarato:

Ci stiamo avvicinando a queste trattative con l’obiettivo di raggiungere un nuovo accordo che porti benefici sia ai membri SAG-AFTRA che all’intera industria.

Fran Drescher, presidente del sindacato, ha comunicato agli iscritti che “staremo uniti con l’obiettivo di siglare un nuovo contratto che renda onore ai contributi che abbiamo dato a questa splendida industria, rifletta i nuovi modelli di business digitali e streaming e risponda a tutte le nostre preoccupazioni riguardo la protezione e i benefici verso i nostri membri”.

Il sindacato punta in particolare a maggiori retribuzioni medie, benefit e residual, ma anche a una regolamentazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa.

SAG-AFTRA non è mai entrato in sciopero, almeno da quando i due sindacati SAG e AFTRA si sono fusi nel 2012. L’ultimo sciopero degli attori avvenne nel 1980, durò ben 95 giorni e servì a stabilire termini contrattuali per le grandi innovazioni tecnologiche che avevano conquistato il mercato dell’epoca: la pay-tv e le videocassette.

Ricordiamo che ogni sindacato ha le proprie recriminazioni e ha come obiettivo quello di fare gli interessi dei propri iscritti: nonostante sia stata espressa grande solidarietà nei confronti dei “compagni” della WGA attualmente in sciopero, nessun membro SAG-AFTRA auspica realmente che si entri in sciopero il 30 giugno paralizzando l’industria. Solo qualche giorno fa, i membri del sindacato dei registi DGA hanno trovato un accordo con l’AMPTP. I membri della WGA, per contro, sperano che una serrata comune contribuisca a convincere gli studios che la situazione attuale è insostenibile ed è necessario tornare al tavolo delle trattative.

Vi terremo aggiornati!

Fonte: Deadline

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