In una nuova intervista a Empire rilasciata prima della strage in Colorado, Christopher Nolan ha parlato della sua ultima creatura cinematografica, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, senza dimenticare di elargire un prezioso consiglio al regista che erediterà il franchise cinefumettistico della Warmer Bros./DC Comics.

Ecco i passaggi più interessanti:

Non pensavo affatto in prospettiva. Nel senso, che l'unica cosa che ho osato fare è stato pensare a quello che Batman sarebbe potuto essere, ma per il resto tendo a essere un po' superstizioso e non voglio elaborare teorie su quello che la gente penserà di questo o quel film, se il pubblico avrà voglia di seguire nel lungo periodo l'evoluzione del personaggio che ho creato. Per cui con ognuno dei lungometraggi abbiamo cercato di dire quello che volevamo dire del character all'interno della singola opera, come se si trattasse dell'unica possibilità di analizzarlo.

Certamente sono un po' stanco. Non so se posso usare proprio il termine "sollevato", suppongo che un regista possa sentirsi sollevato varie volte durante il processo di lavorazione di un grande blockbuster. Ma poi arriva la tensione, la pressione di dover mostrare la tua opera al mondo intero e sottoporla al giudizio dei fan. Per cui si tratta di un misto di sollievo, tensione, stress e poi di nuovo sollievo. Dopo un paio di mesi che la pellicola è sugli schermi cinematografici e la gente ha avuto modo di dirmi cosa ne pensa, posso finalmente dire di essere arrivato alla fine del percorso. 

[Sulla pausa narrativa di 8 anni fra il secondo e il terzo film] Si tratta di una scommessa fisica e emozionale che, in parte, ha a che fare col restare fedeli al finale del Cavaliere Oscuro. L'epilogo di quel film parla e affronta un tema come il sacrificio e non mi andava di abbandonare quel concetto inseguito con una certa dedizione. Il mondo, apparentemente, non ha più bisogno di Batman, ma Bruce Wayne nonostante il suo esilio autoimposto, non è evoluto dal punto di vista emotivo o pratico. La cosa interessante di un personaggio come Batman è che affronta il crimine come un vigilante, ti mette di fronte a questioni come i limiti oltrepassabili in situazioni come questa. Dell'operare fuori dai confini canonici della legge, cosa che lo stesso Commissario Gordon ha cominciato a fare. Elemento che soggiace alla stessa bugia circa la morte di Harvey Dent nel secondo film. 

L'unico consiglio che darei alla persona che dovrà occuparsi del reboot è che… la prima volta che ho incontrato Paul Levitz della DC Comics prima di cominciare a lavorare sul film, mi ha spiegato, in maniera molto chiara, che Batman, fra tutti i supereroi, è quello che più di tutti ha prosperato, risultando addirittura rafforzato, da tutte le varie reinterpretazioni. E parlo sia dei fumetti che dei film. Per cui, quando il momento è propizio, chiunque sarà a occuparsi dell'operazione, dovrà assicurarsi di restare fedele alla sua visione, alla sua interpretazione del personaggio, senza preoccuparsi dei condizionamenti esterni.

Se volete ascoltare l'intervento integrale del regista, potete farlo tramite il player qua sotto.

 

 

Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno uscirà il 29 agosto 2012 in Italia.

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