A quasi 20 anni dall’uscita di Il gladiatore, Russell Crowe è tornato a parlare con Empire del film di Ridley Scott ricordando il momento in cui il regista gli annunciò, a metà delle riprese, che Massimo Decimo Meridio sarebbe morto nel film.

Nella sceneggiatura originale il personaggio sopravviveva fino alla fine, ma poi Scott cambiò idea:

Il mio discorso “Mi chiamo Massimo…” è praticamente il messaggio di un suicida. […] Ricordo che [il regista] Ridley [Scott] si avvicinò sul set per dirmi: “Guarda, per come sta prendendo forma la storia, non vedo come tu possa sopravvivere. Questo personaggio rappresenta un atto di pura vendetta per sua moglie e suo figlio, perciò una volta che la ottiene, cosa gli resta da fare?”.

Io lo prendevo in giro dicendo: “Già, cosa gli resta da fare? Aprire una pizzeria al Colosseo?”.

Ha un solo obiettivo, ovvero incontrare sua moglie nell’aldilà e scusarsi per non essere stato con lei. Tutto qui.

Uscito nei cinema nel 2000, Il gladiatore incassò 457 milioni di dollari in tutto il mondo ottenendo poi 11 candidature all’Oscar e vincendone cinque: nel cast Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Oliver Reed, Richard Harris, Djimon Hounsou e Derek Jacobi.

Il film originale venne prodotto e distribuito negli USA da DreamWorks (nel resto del mondo lo distribuì la Universal). In lavorazione c’è un sequel che dovrebbe seguire la storia di Lucio, figlio di Lucilla (Connie Nielsen), salvato assieme alla madre da Massimo Decimo Meridio (Crowe).

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