Come spiegato da Minkoff:
Jeffrey Katzenberg [allora in Disney, ndr] ci disse: “Pocahontas [che durante i lavori de Il Re Leone era già in produzione, ndr] è West Side Story che incontra Balla coi Lupi. Il Re Leone, invece, è un esperimento. Quindi non sappiamo come andrà”. Ma ci permise di fare un film senza precedenti, senza una vera e propria formula. E dovete sapere che a Hollywood la gente ama le formule consolidate. […] Improvvisamente, senza una formula – e con tutti che ne vogliono una senza che tu ce l’abbia – sei davvero forzato a fare qualcosa di diverso. Quindi fu una benedizione. Il film non venne percepito come qualcosa che puntava sul sicuro. La cosa, quindi, ci permise di sperimentare.
Circa il coraggio in termini di scelte creative e di scrittura, il regista ha ricordato la scena della morte di Mufasa:
In un film come Alla ricerca di Nemo, la madre di Nemo viene uccisa ma accade all’inizio del film, in una sequenza che fa da prologo. Non abbiamo un legame emotivo forte con quel personaggio. Uccidere un personaggio importante come Mufasa, nel bel mezzo del film, non è qualcosa di tipico. […] Nessuno sapeva quali fossero le regole sa seguire. Quindi ci siamo semplicemente detti “proviamo!”.
Al momento della sua uscita nelle sale, Il Re Leone divenne un vero e proprio fenomeno, oltre che uno dei più grandi successi di tutti i tempi. Come saprete, è attualmente in preparazione un live-action ispirato proprio al Classico del ’94. Sarà diretto da Jon Favreau, già regista del live-action de Il Libro della Giungla.
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Fonte: Collider
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