Sappiamo che, nel 2021, Zack Snyder tornerà al genere zombi movie con Army of the dead, a quasi venti anni di distanza dall’arrivo nei cinema di L’alba dei morti viventi, remake romeriano da lui diretto e sceneggiato da James Gunn uscito nel 2004.

In una recente intervista, Jake Weber (Medium, Tredici), interprete di Michael ne L’alba dei morti viventi, ha parlato della pellicola, specie in riferimento alla director’s cut del film realizzata da Zack Snyder in riferimento al concetto di libertà creativa.

Ecco cos’ha detto:

Guarda, non mi è mai capitato di vedere una director’s cut che non fosse più forte di quella dello studio. Zack Snyder ha avuto l’opportunità di mostrarla al pubblico, una possibilità che non è più così frequente rispetto a quando fecero uscire quel DVD col montaggio che tutti stavano aspettando. Di recente ho visto la director’s cut di Zack Snyder su un grande schermo, la prima volta che vedevo questa versione. Avevo visto il film solo alla premiere e trovo che sia stato migliorato parecchio. Ed era già un film straordinario. Gli studi cinematografici però, spesso e volentieri sono preoccupati dal tempo, dal quantitativo di attenzioni che le persone possono dare a un film. L’altro giorno ho rivisto Il cacciatore insieme a mio figlio. Ricordo bene lo scandalo suscitato da quel film perché durava più di tre ore e nessuno pensava che la gente potesse tollerare quel minutaggio. Ma se ci pensi anche col binge watching possiamo guardarci tre ore di roba in semplicità. E penso che ora ai filmmaker venga concesso più tempo e, per me, è una cosa positiva. Mi chiedo quanto siano diversi, oggigiorno, le versioni director’s cut da quelle dello studio. Dovresti parlarne con dei registi.

Cosa ne pensate di queste osservazioni di Jack Weber su L’alba dei morti viventi di Zack Snyder? Ditecelo nei commenti!

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