Articolo a cura di Irene Rosignoli di Impero Disney

 

Continua la collaborazione fra Impero Disney e Badtaste. Dopo il pezzo dedicato a The Lone Ranger si prosegue con il resconto della corposa intervista rilasciata da John Lasseter a Entertainment Weekly.

Continuate a tenere d'occhio le nostre pagine durante il D23 Expo, la fiera targata Disney che s'inaugura oggi ad Anaheim.

***

Sta per partire il D23 Expo, la convention del fanclub ufficiale Disney, durante la quale saranno presentati i progetti della major per i prossimi due anni e ne saranno, al contempo, annunciati di nuovi. Nel mentre John Lasseter, Chief Creative Officer dei reparti animazione (Walt Disney Animation, Pixar Animation e DisneyToon Studios), ha rilasciato un’interessante intervista a Entertainment Weekly. Tra un’anticipazione e l’altra, Lasseter si è soffermato sulle diverse personalità dei tre studi e sul futuro dell’animazione tradizionale. Abbiamo tradotto per voi i passaggi più interessanti!

Puoi spiegarci la logica che sta dietro all’avere tre diversi studi per l’animazione – Pixar, Walt Disney Animation Studios e Disney Toon Studios? Cosa li rende entità separate e quali sono le differenti responsabilità che si portano dietro?

Una buona parte è l’eredità. I Pixar Animation Studios erano una compagnia indipendente fondata da Steve Jobs, Ed Catmull, me stesso e il resto del team, abbiamo inventato l’animazione computerizzata e siamo stati i primi al mondo a farlo. Sette anni fa, la Disney ci ha comprato, e una delle ragioni per cui l’ha fatto è che volevano proteggere e mantenere questa cultura e continuare a fare ciò che stavamo facendo. Ecco perché va avanti ancora oggi e noi continuiamo ad amare il nostro lavoro. I Walt Disney Animation Studios sono quelli che ha fondato Walt Disney stesso nel 1923, non hanno mai chiuso e non hanno mai smesso di fare animazione, e anche lo spirito e il cuore della compagnia sono gli stessi.

E poi c’è il mercato dei direct-to-video, che è ciò che facevano i DisneyToon Studios prima. Se ne occupano ancora?

I DisneyToon Studios furono fondati qualche anno fa con lo scopo di produrre film direct-to-video, ma da quando il mercato dell’home video è in declino abbiamo deciso di evolvere lo studio verso il cinema. Abbiamo pensato di creare varie serie ambientate in mondi già esistenti: i film di Trilli, e adesso Planes, che è ispirato al mondo di Cars. […]

Se fossero i tuoi tre figli, quali sarebbero le differenze nelle loro personalità?

Gira quasi tutto intorno all’eredità. Ad esempio la Pixar è ancora uno studio di pionieri e di “ribelli”. E’ un posto bellissimo in cui si cerca sempre di fare nuove cose, ecco qual è la sua personalità. E anche se abbiamo avuto un grandissimo successo negli anni, e il nome “Pixar” significa così tanto nel resto del mondo, abbiamo ancora quello spirito un po’ ribelle. 

E i Walt Disney Animation Studios sono i più tradizionali?

Chi lavora lì lo fa perché c’è lo spirito Disney, quello che aveva creato Walt Disney. Amano esserne parte e fare film guidati da quell'indole. Ad esempio, Rapunzel: non hai nemmeno bisogno di metterci il nome dello studio sopra, nessuno si chiede “chi ha fatto questo film?”, sai che è Disney perché ha quel tipo di storytelling, quel design, quelle bellissime immagini, bella musica e belle canzoni e quegli elementi che sono tipicamente Disney. Ma ovviamente non tutto sarà in quel modo, abbiamo avuto anche Ralph Spaccatutto e ne siamo molto orgogliosi. 

E i DisneyToon Studios invece realizzeranno serie di sequel?

E’ come quando vedi una bellissima serie tv con dei personaggi talmente incredibili che vuoi vederli di più, con nuove storie su di loro. 

Qual è il futuro del 2D, l’animazione tradizionale, alla Disney?

Ne facciamo ancora…principalmente cortometraggi. Non abbiamo lungometraggi nel cassetto dell’animazione tradizionale al momento, ma stiamo decisamente mantenendo viva questa tecnica presso lo studio. L’animazione a mano si sta mescolando in modo molto interessante alle nuove tecnologie. C’è molta animazione tradizionale dietro i film in CGI ai Walt Disney Animation Studios. Hanno uno stile completamente diverso. Anche se è CGI, alla fine il modo in cui si percepisce e lo spirito che trasmette è quello del 2D. E poi stiamo lavorando su corti come Paperman, che ha vinto l’Oscar, e ha una tecnica veramente innovativa che combina animazione tradizionale e CGI.

Ma molti veterani dell’animazione tradizionale sono stati licenziati e altri, come Glen Keane e Andreas Deja, se ne sono andati. Non c’è pericolo che diventi un’arte dimenticata?

No, non credo.