Joker, il film di Todd Phillips interpretato da Joaquin Phoenix che ha trionfato al Festival di Venezia, sta per uscire nei cinema di tutto il mondo.

E se, nella quasi totalità delle terre emerse, l’avvenimento viene vissuto in maniera sereno, c’è però quel “quasi”, rappresentato dagli Stati Uniti. È proprio negli USA che, nelle ultime ore, sta montando una polemica, quella riferita alla supposta “pericolosità” della pellicola. Argomento che, peraltro, abbiamo affrontato di recente riportando le parole del regista rilasciate a IGN.

Il film prende una posizione sulla mancanza di amore, sui traumi infantili e sull’assenza di compassione del mondo” ha spiegato il regista sostenendo che chi critica il film senza averlo visto sbaglia. “Credo che le persone siano in grado di gestire un messaggio simile

Ora però sono i familiari delle vittime di Aurora a esprimere una certa preoccupazione per la release del film chiedendo, sostanzialmente, alla Warner, di “fare qualcosa” circa l’annoso problema americano della “gun violence”, della violenza perpetrata con armi da fuoco.

Aurora, lo ricordiamo, è la città del Colorado dove nel luglio del 2012, durante una premiere di Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno presso il Cinema Century, James Holmes, armato con un Fucile semiautomatico M&P15, un Fucile Remington 870 e una Pistola Glock, ha ucciso 12 persone ferendone altre 70.

I parenti e gli amici delle vittime hanno scritto una lettera, indirizzata a alla CEO della Warner, Ann Sarnoff, in cui possiamo leggere:

Ci stiamo appellando a voi affinché possiate usare la vostra enorme piattaforma e la vostra influenza unendovi a noi nella battaglia per la costruzione di comunità più sicure con meno armi in circolazione.

Ci stiamo appellando a voi affinché possiate unirvi al sempre crescente coro di leader di corporazioni consapevoli della loro responsabilità nel dover proteggere tutti noi.

La lettera è firmata dai genitori di svariate vittime e, come sottolinea giustamente Variety, non chiede nessun boicottaggio della pellicola, limitandosi a esprimere preoccupazione per “l’empatia” tramite la quale viene raccontata l’origine dell’iconico villain e a esortare la Warner a non sostenere economicamente quei politici americani che sostengono la NRA e sono contrari alla riforma sulle armi, a fare attività di lobbying sulla suddetta riforma e a finanziare fondi per i sopravvissuti delle sparatorie di massa.

La risposta ufficiale della major, chiaramente, non si è fatta attendere:

La violenza da armi da fuoco è un’istanza critica della della nostra società ed estendiamo la nostra più profonda empatia a tutte le vittime e ai familiari colpiti da queste tragedie. La nostra compagnia ha un nutrito storico di donazioni alle vittime di tale violenza, incluse quelle di Aurora, e nelle recenti settimane la nostra casa madre si è unita ai leader di altre realtà nell’invitare i nostri politici a emanare una legislazione bi-partisan in grado di affrontare questa epidemia. Allo stesso tempo, la Warner Bros. crede che una delle funzioni principali dello storytelling sia proprio quella di suscitare discussioni non semplici intorno a tematiche complesse. E una cosa deve essere chiara: né il personaggio fittizio del Joker, né il film, sostengono in una qualche maniera la violenza nella vita reale. Dipingerlo come un eroe non è né l’intenzione del lungometraggio, né dei filmmaker né dello studio.

Posizione ribadita anche dal regista in un’intervista con l’Associated Press:

Quella di Aurora è ovviamente una situazione che definire orribile è dir poco in cui, comunque, non puoi attribuire delle colpe al film. Immagino tu abbia fatto le tue ricerche e quindi sai che il killer non stava neanche indossando la maschera del Joker, come inizialmente segnalato dalla stampa. Aveva i capelli tinti ed era in preda a un vero e proprio esaurimento mentale, c’è qualcosa di agghiacciante in tutto questo ma non c’era correlazione con il film se non per il fatto che tutto si è svolto in un cinema. E non è questo quello che il film vuole raccontare, film che, fra l’altro, si svolge in un mondo fittizio che, per carità, può avere dei riferimenti a quello vero, ma parla comunque di un personaggio di fiction in un mondo finzionale che esiste da 80 anni. Se c’è una cosa che semmai m’infastidisce è quella roba da maschio bianco tossico che “Oh, ho appena visto John Wick 3”, la storia di un maschio bianco che fa fuori 300 persone mentre tutti ridono, gridano e fanno il tifo per lui. Perché un film come quello viene giudicato seguendo altri standard? Una cosa che per me non ha senso.

Che abbia senso o meno, l’Hollywood Reporter segnala però che i cinema di Aurora, ad oggi, non hanno in programma le proiezioni di Joker e non sono neanche state effettuate le prevendite per la pellicola.

io9 aggiunge poi un retroscena alquanto allarmante: le autorità americane sarebbero effettivamente preoccupate per eventuali “mass shooting” durante le proiezioni di Joker.

La U.S.Army e l’FBI hanno diramato dei memo dopo la scoperta di alcuni post social degli estremisti “incel”.

Un primo “memorandum”, che segnalava una possibile allerta e non minacce o sospetti specifici, sarebbe stato diffuso il 18 settembre, ma in un altro, di questo lunedì, si legge che la U.S.Army “ha ottenuto delle credibili informazioni d’intelligence dalle autorità texane provenienti dal dark web relative a chiacchiere inquietanti e specifiche circa il prendere di mira un non meglio identificato cinema durante la release del film”.

Nella mail viene specificato:

Gli incel idolatrano il personaggio del Joker, il violento clown della serie di Batman, ammirano la sua rappresentazione di uomo che finge di essere felice che reagisce a chi lo bullizza.

Un portavoce dell’FBI spiega:

Sebbene la nostra prassi sia quella di non commentare specifiche operazioni d’intelligence, l’FBI è in contatto con le nostre forze dell’ordine e i partner privati circa i post online. Come sempre, invitiamo le persone a essere vigili e a comunicare prontamente alle autorità qualsiasi comportamento sospetto.

In calce trovate la mail ottenuta dal sito:

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Joker sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e uscirà nelle sale italiane il 3 ottobre 2019.

Il film ruoterà intorno all’iconico cattivo e sarà una storia originale, mai apparsa sul grande schermo. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck (Phoenix), un uomo ignorato dalla società, non sarà soltanto uno studio crudo del personaggio ma una storia più ampia che si prefigge di lasciare un insegnamento, un monito.

Gli altri interpreti del film sono Zazie Beetz (“Deadpool 2”), Bill Camp (“Red Sparrow”, “Molly’s Game”), Frances Conroy (le serie TV “American Horror Story”, “Castle Rock” di Hulu), Brett Cullen (“42 – La vera storia di una leggenda americana”, “Narcos” di Netflix), Glenn Fleshler (le serie TV “Billions”, “Barry”), Douglas Hodge (“Red Sparrow”, “Penny Dreadful” in TV), Marc Maron (le serie TV “Maron”, “GLOW”), Josh Pais (l’imminente “Motherless Brooklyn”, “Insospettabili sospetti”), e Shea Whigham (l’imminente “First Man – Il primo uomo”, “Kong: Skull Island”).

Phillips (la trilogia “Una notte da leoni”) dirige il film da una sceneggiatura scritta insieme a Scott Silver (“The Fighter”), basata sui personaggi della DC. Il film è prodotto da Phillips e Bradley Cooper con la loro Joint Effort, ed Emma Tillinger Koskoff. I produttori esecutivi sono Richard Baratta, Joseph Garner e Bruce Berman.

Dietro le quinte, Phillips è affiancato dal direttore della fotografia Lawrence Sher (l’imminente “Godzilla II: King of the Monsters”, “Una notte da leoni” la trilogia), lo scenografo Mark Friedberg (“Selma – La strada per la libertà”, “The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro”), il montatore Jeff Groth (“Trafficanti”, “Una notte da leoni 3”) e il costumista premio Oscar Mark Bridges (“Il filo nascosto”, “The Artist”).

Warner Bros. Pictures presenta in associazione con Village Roadshow Pictures e BRON Creative, una produzione Joint Effort, “Joker”.

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