Una delle star di Jurassic Park, Sam Neill nello specifico, ha raccontato il perché, al tempo, si sia sentito leggermente in fastidito dalla maniera con la quale la Universal stava cercando di “vendere” il seminale blockbuster di Steven Spielberg.

La star neozelandese ha spiegato il come e il perché di questa cosa nel suo libro di memorie, dal titolo Did I Ever Tell You This?, di cui IndieWire ha pubblicato un estratto. Riferendosi a Jurassic Park, Sam Neill dice:

Ero tormentato dalle solite insicurezze. Perché io? Di sicuro non ero un eroe d’azione. L’idea del sottoscritto che se ne andava a braccetto con Sylvester Stallone o Arnold Schwarzenegger era semplicemente assurda. Sul grande schermo ero più che altro un tizio ordinario. Avevo già 45 anni e pensavo di essere dieci o quindici anni in ritardo per essere quel genere di attore di azione.

Poi aggiunge:

La sindrome dell’impostore sarebbe stata acuita più tardi, quando eravamo impegnati nella promozione del film. La strategia della Universal era più o meno quella che con Jurassic Park Spielberg poteva dare prova di poter fare un blockbuster colossale senza “star del cinema”. Una cosa anche mediamente vera, ma che ha pure leggermente infastidito noi del cast perché, di tanto in tanto, ci veniva ricordato che non eravamo delle star. Una cosa che, fra l’altro, trascurava di sana pianta le carriere ben consolitare e rispettate di Laura Dern, Jeff Goldblum e Richard Attenborough. Come si è scoperto poi, Harrison Ford aveva rifiutato la parte e pertanto l’assunto del “non doveva esserci una star” potrebbe non essere stato del tutto vero. Poi voglio davvero sottolineare la parola “leggermente” perché per noi è stato splendido lavorare con Steven per qualcosa che poi, come abbiamo visto, si è rivelato straordinario.

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FONTE: IndieWire

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