Si può tranquillamente dire che fin dalla prima apparizione di Spider-Man in Captain America: Civil War fino ad arrivare al recente No Way Home, Kevin Feige, i Marvel Studios e la Sony abbiano fatto le cose decisamente a dovere.

In un’intervista ufficiale distribuita dalla Sony ai media americani, Kevin Feige ha parlato di svariati argomenti fra cui il senso di pressione, di ansia provate dopo che la Disney aveva raggiunto un accordo con la major di Culver City per l’inserimento di Spider-Man nell’MCU: una cosa era far sì che si trovasse un compromesso fra le parti, un altro era riuscire a creare un’interessante e riuscita nuova iterazione cinematografica dell’icona Marvel.

Quando mi sono incontrato con Amy Pascal e abbiamo avuto questo primo approccio sull’unire le forze per fare insieme un film di Spider-Man e inserirlo nell’MCU, dopo aver ricevuto la sua approvazione, quella della Sony e di Tom Rothman che nel mentre era salito a bordo credendo in noi, ho avvertito un sacco di pressione. Una cosa è far sì che le persone approvino una cosa, un’altra è il riuscire effettivamente a consegnare quello di cui stai parlando. Il primo passo era quello del casting che è stato fatto in maniera tale da trovare un giovane Peter Parker che potesse crescere col personaggio e fare per la prima volta delle scene con gli altri eroi della Marvel. Sapevamo che Tony Stark avrebbe avuto un ruolo fondamentale e le riprese di Civil War erano già in corso. Non eravamo sicuri di riuscire a terminare in tempo il casting e ad includerlo nel primo round di riprese principali, ma ci siamo sforzati per riuscire a farlo.

Nella medesima chiacchierata, Kevin Feige parla anche della collaborazione instaurata con Jon Watts, il regista dei tre Spider-Man al quale i Marvel Studios hanno anche affidato il compito di riportare sul grande schermo i Fantastici 4:

L’onore più grande del lavorare ai Marvel Studios è osservare la crescita, il cambiamento, l’evoluzione degli storyteller che collaborano con noi, a prescindere che si parli di attori, registi, sceneggiatori o altri produttori coinvolti nel processo creativo. Jon Watts è uno splendido esempio in tal senso. Aveva realizzato questo piccolo, grande film chiamato Cop-Car che era così attento allo sviluppo dei personaggi, cosa, questa, che lo fece entrare nel nostro radar quando stavamo cercando un regista per Homecoming. Vederlo crescere attraverso Homecoming, Far From Home e ora con No Way Home, di gran lunga il più ambizioso Spider-Man mai concepito, constatare come ora sia maturato nel suo ruolo di regista passando da novellino ultraemozionato a grande esperto ultraemozionato è una cosa divertente da osservare. Adesso si ritrova a gestire queste scene d’azione gigantesche con un’abilità che viene ammirata da altri registi che vogliono imparare da lui.

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FONTE: YouTube

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