Kim Ki-duk è morto in Lettonia, in seguito a complicazioni legate al Covid-19. Il regista sudcoreano, premiato con il Leone d’Oro e il Leone d’Argento al Festival di Venezia e del premio Un Certain Regard al Festival di Cannes, aveva solo 59 anni. Si trovava in Lettonia, dove era arrivato a fine novembre pare per acquistare una casa nella zona di Jurmala, apparentemente per ottenere la residenza. Dal 5 dicembre il suo entourage aveva perso i contatti con lui, e così hanno iniziato a cercarlo negli ospedali locali.

La ricerca di conferme sarebbe stata complicata delle leggi sulla privacy, secondo quanto riporta il sito Delfi.lv, che ha avuto conferma della scomparsa del regista dal direttore del festival ArtDocFest/Riga Vitaly Mansky. Mansky ha confermato la notizia anche all’Interfax:

La figlia del regista, che al momento si trova in. Corea del Sud, farà una comunicazione ufficiale. Ma posso dire che è morto alle 1.20 del mattino di venerdì a causa di complicazioni dovute al Covid-19 in Lettonia, nell’ospedale dove era in cura. Ero entrato in contatto con lui ieri per organizzare un suo trasferimento in un altro paese, ma era troppo tardi.

La notizia è stata confermata anche dall’interprete del regista Daria Krutova, mentre l’ambasciata coreana in Lettonia deve ancora commentare ufficialmente.

Nella sua lunga e fortunata carriera, si è distinto come uno dei registi asiatici più importanti del mondo. Alla 69esima edizione del Festival di Venezia il suo Pietà ha vinto il Leone d’Oro, mentre alla 61esima edizione aveva ricevuto il Leone d’Argento come miglior regista per Ferro-3. Alla 54esima edizione della Berlinale aveva ottenuto l’Orso d’Argento per Samaria, mentre nel 2011 aveva vinto il premio Un certain regard a Cannes per Arirang.

 

 

Fonte: Delfi.lv | LRT

 

 

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