Kirill Serebrennikov, regista cinematografico e teatrale russo noto in tutto il mondo ma spesso perseguitato in patria per le sue posizioni contro l’establishment, è stato condannato per peculato: secondo le accuse, sarebbe colpevole insieme ad altre due persone di appropriazione indebita di fondi governativi per un totale di 9 milioni di euro. Il verdetto è stato annunciato venerdì a Mosca, questo processo è in corso dal 2017, quando Serebrennikov venne arrestato e rimase ai domiciliari per un anno e mezzo prima di essere rilasciato su cauzione. Fuori dal tribunale numerosi sostenitori del regista si sono radunati per protestare contro quello che in molti ritengono sia un processo politico. L’accusa infatti è di aver utilizzato fondi del ministero della cultura russo per il progetto artistico Platforma, concepito per sostenere lavori artistici riguardanti rifugiati e le loro esperienze, e gestito da Serebrennikov tra il 2009 e il 2015. L’accusa puntava alla reclusione, ma il tribunale ha deciso per una multa di 1.6 milioni di euro. Il regista si è sempre dichiarato innocente.

Tra i numerosi messaggi di sostegno giunti nelle ultime ore c’è quello di Ian McKellen, che vi riportiamo:

Kirill Serebrennikov è un grande regista del teatro e del cinema russo. Il suo centro Gogol è l’orgoglio di Mosca, un luogo dove artisti e spettatori celebrano una libertà d’espressione osteggiata dall’autoritarismo dello stato. Oggi lui e due altri colleghi sono stati condannati per l’accusa di essersi appropriati di fondi pubblici. I suoi ammiratori, in Russia e in tutto il mondo, sperano che Kirill torni presto nel suo centro Gogol, dove è giusto che stia.

A Kirill Serebrennikov

Mio caro Kirill,

Visitare il centro Gogol è stato uno dei momenti più belli della mia ultima visita in Russia quattro anni fa. È un modello di ciò che possono raggiungere gli artisti di talento in linea con i loro vivaci spettatori. Riflette bene il buon gusto dei moscoviti, inclusi quelli che hanno contribuito a finanziarlo.

Qualsiasi sia il giudizio del tribunale, voglio assicurarti che nel Regno Unito e altrove nel mondo gli artisti internazionali ammirano il tuo lavoro a teatro e al cinema.

Nessuno di noi è al di sopra della legge – inclusi i tuoi accusatori. Spero che la giustizia prevalga, in modo che tu possa tornare al lavoro che ha reso riconoscibile e amato in tutto il mondo te e il tuo paese.

Con il massimo rispetto e i migliori auguri, Ian McKellen.

I film di Serebrennikov hanno generato non poche controversie negli anni, da Betrayal (2012) presentato al Festival di Venezia, a Parola di Dio (2016), vincitore del premio François Chalais nella sezione Un certain regard di Cannes, al recente Summer (2018), presentato sempre a Cannes mentre il regista era agli arresti domiciliari. In quel caso, parlammo con la co-produttrice del film Ekaterina Yarotskaya, che denunciò il governo russo per la detenzione di Serebrennikov.

Il prossimo lavoro del regista sarà una miniserie sulla vita di Andrei Tarkovsky.

 

 

 

 

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