La Torre Nera, pellicola arrivata nel 2017 al cinema, verrà ricordata come uno dei peggiori adattamenti kinghiani di sempre, nonché per la sua debole performance al box office e l’apprezzamento critico che definire scarso è riduttivo.

In una recente intervista rilasciata all’Hollywood Reporter (via Screenrant), lo sceneggiatore e produttore del film, Akiva Goldsman, ammette di provare ancora parecchi rimpianti per come è scappato fuori La torre nera:

Ho un sacco di rimpianti per le parti che non hanno funzionato. La nostra miglior versione di La torre nera esisteva ben prima che i crossover cinema-tv esistessero e diventassero popolari. Provo davvero molto affetto per i libri che non siamo riusciti a portare sullo schermo. Ron Howards aveva una sua idea ben precisa di cosa poteva essere fatto attraverso le varie piattaforme – non aveva toccato il film, ma a volte le cose scivolano via. Ci sono elementi del film che ammiro ancora, Idris Elba ha interpretato uno splendido Roland. Ci sono stati troppi punti di vista diversi, incluso il mio, nel momento in cui si trattava di capire come raccontare una storia convincente sullo schermo, penso che avremmo potuto fare di meglio.

E proprio Ron Howard, qualche anno fa, si era così espresso su La torre nera:

Sarebbe dovuto essere un horror. Invece si è trovato un questa posizione – tanto nelle nostre menti quanto in quelle dello studio – di progetto PG-13, una sorta di avventura di questo ragazzino. Abbiamo fatto un errore a non farlo più dark, prescindendo dal fatto che magari seguendo questa strada non avremmo proprio potuto farlo. Doveva essere più hard-boiled, più focalizzato su Roland e sullo studio del suo personaggio che di quello del ragazzino. Alla fine dei conti sarebbe stato più interessante. Abbiamo sempre avuto l’intenzione di aver accantonato qualcosa, di esserci trattenuti ed è stato proprio così.

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