Continua l'odissea dei diritti di sfruttamento di Superman: negli ultimi anni abbiamo seguito l'enorme causa (e le relative contro-cause) intentata dagli eredi dei co-creatori del supereroe Joe Shuster e Jerry Siegel nei confronti di Warner Bros., che possiede la DC Comics, per riavere il controllo sul copyright.

La causa in questione era quella intentata da Jean Peavy, sorella di Shuster e sua unica erede: ieri la Warner ha fatto un passo avanti per tenersi i diritti, ottenendo una vittoria sostanziale nella corte distrettuale del centro della California. In pratica, il giudice Otis D. Wright ha stabilito che un accordo del 1992 tra la Peavy e la Warner, firmato dopo alla morte di Shuster, precluda un preavviso di termine del copyright inviato nel 2003 da Mark Warren Peary con l'intento di recuperare la porzione di diritti di Shuster a partire dall'ottobre del 2013.

L'accordo del 1992 scavalca quindi qualsiasi altro accordo e ingiunzione (in particolare le modifiche imposte dal Congresso nel 1999 che permettevano ad alcuni eredi di mettere fine ad accordi di copyright secondo alcune condizioni), ed è tuttora valido. Tale accordo vedeva la DC coprire i debiti di Joe Shuster e pagare la Peavy 25mila dollari all'anno per il resto della sua vita.

Questa decisione non dovrebbe comunque influenzare l'altra causa in corso, quella tra la Warner e gli eredi di Jerry Siegel, nella quale la major contesta la decisione della corte federale nel 2008 per la quale il 50% dei diritti di Superman (incluse le sue origini, il costume, Clark Kent e tutto quello che proviene da Action Comics #1) devono tornare nelle mani degli eredi nel 2013: la prossima udienza in merito è fissata per il 5 novembre.