Brutta notizia per tutti quelli che stavano attendendo l'arrivo di un vero Jurassic Park. La rivista scientifica Nature riporta l'esito degli studi effettuati da un team di scienziati su dei fossili neo zelandesi che mette definitivamente la parola fine alla possibilità di clonare un tirannosauro.

I paleontologi dell'Università di Copenhagen e della Murdoch University di Perth, hanno esaminato 158 ossa appartenenti a tre differenti specie di un gigantesco uccello, ormai estinto, di nome Moa. Le ossa, con un'età variabile fra i 600 e gli 8.000 anni, sono stati recuperati in tre siti a una distanza di circa cinque chilometri l'uno dall'altro e le loro condizioni di conservazioni erano praticamente le stesse.

Attraverso la comparazione dei vari campioni e i gradi di degradazione del DNA, i ricercatori hanno calcolato che il DNA ha una vita media di 521 anni. In pratica questo significa che dopo questo lasso di tempo, la metà dei legami fra i nucleotidi di un campione sarebbe spezzata e dopo altri 521 anni anche l'altra metà andrebbe incontro a un destino analogo. 

Stando al team, anche un fossile conservato alle condizioni climatiche ottimali di -5°, vedrebbe i propri legami distrutti in un lasso di tempo pari a 6.8 milioni di anni. E la scomparsa dei dinosauri dal nostro pianeta è avvenuta circa 65 milioni di anni fa.

Quindi, in corti discorsi, il DNA di un dinosauro sarebbe impossibile da ricreare. Tuttavia restano aperte alcune questioni:

Sono molto interessato a verificare se questi risultati possono essere ottenuti anche su reperti trovati nel permafrost o nelle caverne.

Afferma Michael Knapp, paleogenetista dell'Università di Otago, in Nuova Zelanda.

Forse un barlume di speranza c'è ancora…