Sono passati alcuni giorni da quando la proiezione di L’Insulto di Ziad Doueiri è stata cancellata dal festival Days of Cinema di Ramallah, a seguito dell’accanito boicottaggio messo in atto ai danni del regista franco-libanese, reo di aver girato il proprio film precedente (L’Attacco) in Israele.

Anche Alberto Barbera, direttore di quel Festival di Venezia che ha conferito a Kamel El Basha la Coppa Volpi come miglior attore per L’Insulto, ha espresso il proprio rincrescimento per quanto accaduto in un’accorata dichiarazione rivolta alle autorità palestinesi e pubblicata dal sito L’Orient Le Jour. Ecco quanto riportato:

“Sono scioccato e costernato nell’apprendere che la proiezione del lungometraggio libanese L’Insulto di Ziad Doueiri è stata annullata da Filmlab Palestine a Ramallah sotto la pressione di militanti che ne hanno invocato il boicottaggio. L’Insulto ha ricevuto un’accoglienza molto calorosa al Festival di Venezia, dove Kamel El Basha è stato premiato come miglior attore per il suo ruolo nel film. Il pubblico ha apprezzato l’approccio molto misurato su un argomento così sensibile e l’invito implicito alla riflessione piuttosto che al conflitto ostinato e senza fine. Credo fermamente che nessuno debba essere privato del diritto di vedere un film e di farsi una propria opinione sulle questioni che esso solleva. È per questo che mi oppongo a ogni forma di boicottaggio, perché credo profondamente che l’espressione artistica non abbia frontiere e rimanga il simbolo di tutte le società democratiche. Consiglio vivamente alle autorità di Ramallah di autorizzare la proiezione del film com’era stato previsto.”

Fonte: L’Orient Le Jour

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