Chi è l’autore del celebre monologo sull’USS Indianapolis pronunciato da Quint ne Lo squalo? Nel film diretto da Steven Spielberg, uscito il 20 giugno di 47 anni fa negli Stati Uniti, il personaggio interpretato da Robert Shaw rivela a Martin Brody (Roy Scheider) e Matt Hooper (Richard Dreyfuss) di essere uno dei 316 sopravvissuti al disastro della USS Indianopolis, fatto realmente accaduto nella Seconda Guerra Mondiale. La nave militare statunitense era affondata nel luglio 1945 dopo essere stato silurata da un sottomarino della Marina Imperiale Giapponese durante la missione top-secret per la consegna di componenti della bomba atomica.

In una featurette del making-of del film, Spielberg aveva spiegato che quel passaggio, composto da soli due paragrafi, era opera del compianto Howard Sackler, in una rielaborazione non accreditata della sceneggiatura. Nella stessa occasione, il regista però rivela di aver chiesto a John Milius di rivedere il discorso, che aveva bisogno di essere rafforzato per poter catturare il momento come Quint lo vedeva nella sua mente. Si dice che Milius lo abbia dettato “al telefono“, ottenendo un monologo di 10 pagine, “che fondamentalmente è molto vicino a quello che c’è nel film“, dice il regista, aggiungendo che Shaw ha preso quel gigantesco discorso e l’ha tagliato a metà.

Più recentemente, però, in un’intervista con la Writer’s Guild Foundation, il co-sceneggiatore de Lo squalo, Carl Gottlieb, ha sostenuto che in realtà era stato Shaw a scrivere il discorso e che a Milius era stato dato un credito ingiustificato nel corso degli anni grazie alla sua amicizia con Spielberg. Secondo Gottlieb, il pezzo scritto da Sackler era di due pagine, non di due paragrafi, e Spielberg aveva chiesto a diversi suoi amici, tra cui Robert Zemeckis, Bob Gale (futuri autori de Ritorno al futuro) e lo stesso Milius di fare un tentativo per migliorare e perfezionare il discorso. Ecco le sue parole:

In qualche modo, la leggenda era che Milius avesse scritto quel monologo, ma ce n’erano 10 versioni, inclusa la mia, che abbiamo dato a Robert Shaw che così lo prese e lo sintetizzò. E una sera, mentre eravamo tutti a cena, arrivò con una manciata di fogli e disse: “Credo di aver rimesso in sesto questo fastidioso discorso“. E in pratica l’ha recitato girando intorno al tavolo. E tutti abbiamo pensato: “Wow“. E Steven ha detto: “È quello che gireremo“.

Gottlieb ha dichiarato poi di aver partecipato a una telefonata insieme a Milius per discutere del discorso, ma non a quella presunta di dettatura, avvenuta il giorno successivo, di cui alcuni elementi temporali secondo lui non quadrano.

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FONTE: THR

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