Sono un lavoratore instancabile. Non ho mai provato neanche una droga, perché ho troppa paura per la mia salute. Ma ho come l’impressione che da bambino io sia caduto su una montagna di cocaina degna di Scarface, perché lavoro 13 ore al giorno!
Guadagnino conferma di essere a buon punto nello sviluppo del seguito di Chiamami col tuo nome, ma di non aver ancora scritto la sceneggiatura:
Lo chiamerei più un secondo capitolo, un nuovo capitolo, una “parte due” o qualcosa del genere. Amo questi personaggi e amo quegli attori. L’eredità del film, e l’apprezzamento ricevuto, mi hanno fatto pensare che dovrei continuare quel percorso con tutti. Ho trovato una storia, e spero di scriverla presto.
Il remake di Scarface sembra invece più imminente:
La gente dice che faccio solo remake! La verità è che il cinema si è rifatto da solo durante tutta la sua esistenza. Non è questione di essere pigri o di non avere idee originali. Si tratta di vedere cos’hanno da dire, certe storie, sul nostro presente. Il primo Scarface di Howard Hawks era incentrato sul proibizionismo. Cinquant’anni dopo, Oliver Stone e Brian De Palma fanno la loro versione, molto diversa dal film di Hawks. Entrambi possono essere esposti uno a fianco all’altro come splendide sculture. La speranza è che, quarant’anni dopo, io possa riflettere nuovamente su un personaggio che è il paradigma delle nostre compulsioni sull’eccesso e l’ambizione. Penso che sia il momento opportuno per la mia versione.
Infine il regista racconta cos’ha visto durante il lockdown:
Ho rivisto Comizi d’Amore di Pasolini. Ho visto un grande film chiamato The Vast of Night e ho visto per la seconda o terza volta Doctor Sleep, un film che ammiro enormemente.
Fonte: Variety
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