Luis Sepúlveda è morto a 70 anni, stroncato dal nuovo Coronavirus, secondo quanto segnalano i media.

Lo scrittore cileno settantenne era stato ricoverato all’Ospedale Universitario Centrale delle Asturie il 27 febbraio a Oviedo, in Spagna: tre giorni dopo è stato sottoposto al tampone per individuare il nuovo Coronavirus perché presentava sintomi dovuti alla polmonite senza un’origine nota, ed è risultato positivo (il primo caso in Asturia). Verso metà marzo la famiglia aveva smentito il fatto che fosse in coma farmacologico, affermando che Sepulveda era in miglioramento, ma da allora non vi erano stati più aggiornamenti.

Anche la moglie, la 66enne poetessa Carmen Yáñez, è risultata positiva al Coronavirus ma si è ripresa. I due erano ospiti del Correntes d’Escritas, un festival di letteratura, dal 15 al 23 febbraio, ed erano rientrati a Povoa de Vazim, dove risiede da tempo.

Autore di oltre trenta romanzi, Sepúlveda ha ricevuto nella sua lunga carriera numerosi premi letterari tra cui il premio internazionale Flaiano nel 1994, il premio Chiara alla carriera nel 2014 e il premio letterario Alessandro Manzoni alla carriera (2015). Dai suoi romanzi sono stati tratti film come La gabbianella e il gatto di Enzo D’Alò (1998) e Il vecchio che leggeva romanzi d’amore di Rolf de Heer (2001). È anche sceneggiatore e regista di Nowhere (2002) e del documentario Corazonverde (2002).

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