Esattamente due anni fa, giorno più giorno meno, Glass di M Night Shyamalan arrivava nei cinema andando a chiudere la Eastrail 177 Trilogy inaugurata nel 2000 con Unbreakable e proseguita poi con Split nel 2016 e col già citato capitolo finale del 2019.

In una recente intervista rilasciata in occasione dell’arrivo su Apple TV+ della seconda stagione di Servant, M Night Shyamalan ha affrontato una questione ben specifica, quella della morte di David Dunn, il personaggio interpretato da Bruce Willis. Nell’epilogo della pellicola, l’indistruttibile Dunn passa a miglior vita in una maniera che, come tutto il terzo atto, è fortemente anticlimatica: annegato in una pozza.

Il regista motiva così la sua scelta narrativa:

A conti fatti, era la cosa più semplice che poteva abbattere la persona più forte in circolazione. È come col mito del tallone d’Achille. C’insegna che se conosci il punto debole della persona più forte della Terra, non hai bisogno di un’armata per abbatterla.

Due anni fa, qualche giorno dopo la release di Glass, M Night Shyamalan aveva discusso più nel dettaglio anche dell’organizzazione segreta che viene svelata al termine della pellicola. Potete leggere le sue dichiarazioni a questo link.

Glass, la sinossi:

Ambientato dopo la fine di Split, il nuovo film di M. Night Shyamalan Glass vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in una serie di incontri sempre più pericolosi, mentre Elijah Price Price emerge dall’ombra nel ruolo di orchestratore in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.

Nel cast Bruce Willis, nei panni di David Dunn, e Samuel L. Jackson in quelli di Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, mentre da Split James McAvoy sarà nuovamente Kevin Wendell Crumb e le personalità multiple che risiedono dentro di lui, e Anya Taylor-Joy tornerà nel ruolo di Casey Cooke, l’unica prigioniera ad essere sopravvissuta all’incontro con la Bestia.

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