Vi abbiamo già parlato qualche giorno fa di Paul Sarker, ex avvocato della Marvel diventato “famoso” nell’ambito dell’informazione collegata al mondo dell’intrattenimento per via dell’ask me anything tenuto su Reddit in cui ci ha portati nel “dietro le quinte” di quello che potrebbe accadere a un attore qualora dovesse diffondere di proposito degli spoiler e del come sia nata la discussione fra i Marvel Studios/Disney e la Sony per portare Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe.

Paul Sarker, questa volta, è stato intervistato da Comic Book che gli ha posto una domanda di carattere “tecnico” molto interessante, ovvero: cosa serve a un attore per avere la possibilità di comparire sia nelle pellicole dei Marvel Studios che in quelle della DC Comics, come nel recente caso di Daniela Melchior che, dopo aver vestito i panni di Ratcatcher II in The Suicide Squad – missione suicida figurerà anche nel cast di Guardiani della Galassia vol. 3.

L’ex legale della divisione cinematografica della Casa delle Idee ha spiegato la cosa ovviamente dal punto di vista dei Marvel Studios affermando:

Quando uno studio ha un’opzione di priorità tipicamente detta anche le regole. Non stabiliscono cosa possa fare il talent quando non stanno girando, ma hanno un livello di esclusività alquanto elevato. Per fare un esempio pratico: se sarai il protagonista di un film della Marvel, non puoi lavorare a un progetto DC Comics o a un qualche altro grande blockbuster a meno che i Marvel Studios non approvino la cosa perché loro vogliono trovarsi in quella che viene chiamata “prima posizione”. Hanno i loro film, poi c’è la finestra per il sequel e, dopo di quella, la finestra per il capitolo tre è tutto in costante movimento.

Naturalmente, se i Marvel Studios vogliono far valere l’opzione vincolante presente nel contratto, il talent è obbligato a rispettarla:

Se decidono di esercitare la loro opzione, devi farti trovare pronto all’appuntamento. Però, nel momento in cui la esercitano, c’è anche un certo periodo di tempo in cui devono dirti quando si prevede di cominciare e, a quel punto, non puoi accettare altri progetti.

Le cose, spiega sempre Sarker, non sono però sempre così lineari perché volendo, il talent può cercare di “forzare un po’ la mano” sfruttando proprio questa “zona grigia” della finestra in cui lo studio deve dare tutte le indicazioni temporali necessarie:

I Marvel Studios hanno la facoltà di dire no, ma potresti comunque forzarli ad accettare. Potresti forzare la loro mano dicendo “Accetterò questo film a meno che voi non vogliate esercitare la vostra opzione dicendomi che non posso farlo”. Insomma, è molto complicato.

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Fonte: Comic Book

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