Mentre la Disney dà il via a una nuova fase di licenziamenti (si parla di circa 7000 unità tra adesso e fine giugno, con la dissoluzione dell’unità dedicata al Metaverso e una riorganizzazione del reparto di produzione televisiva), emergono nuovi dettagli sul licenziamento di Victoria Alonso.

A svelare nuovi retroscena sull’addio della dirigente dei Marvel Studios, avvenuto improvvisamente una decina di giorni fa, è Matthew Belloni nella sua nuova newsletter, che invita a guardare quanto accaduto attraverso la lente dei soldi, nonostante si stiano sbandierando da giorni motivazioni legate da un lato a una violazione contrattuale da parte della produttrice, e dall’altro a ipotetiche censure e comportamenti ingiusti da parte della major.

Prima di entrare nel dettaglio, un piccolo riassunto: Alonso ha lasciato i Marvel Studios venerdì 17 marzo, e nei giorni successivi sono emerse diverse voci sul fatto che la produttrice fosse stata licenziata. Il 24 marzo l’Hollywood Reporter ha scoperchiato il vaso di Pandora, svelando che la Disney ha mandato via Alonso dopo che questa ha violato il proprio contratto producendo il film Argentina, 1985 e partecipando attivamente alla promozione in occasione degli Oscar. Che qualcosa stesse andando storto si era capito proprio sul red carpet degli Academy Awards, che la produttrice aveva calcato accanto a Santiago Mitre e non al team di Black Panther: Wakanda Forever.

A questo punto Alonso ha ingaggiato Patty Glaser, avvocata di chiara fama, che ha diramato una comunicazione di fuoco preannunciando una battaglia legale e sui media, con l’intenzione di svelare cosa è accaduto veramente alla sua assistita e accusando la Disney di aver cercato di silenziarla e di averla mandata via dopo che Alonso si è rifiutata di fare una cosa “disdicevole”. La major, per contro, ha risposto dicendosi estranea a queste accuse e ribadendo il licenziamento per giusta causa dopo la violazione contrattuale.

Belloni, nella sua newsletter, insiste che ora si tratta solo ed esclusivamente di soldi. Sembra infatti che le cose siano andate così: la Disney ha scelto di licenziare Alonso senza concederle una cospicua buonuscita, citando la giusta causa per la violazione contrattuale. E ora deve affrontare questa tempesta mediatica.

Il giornalista spiega che la Disney ha saputo del coinvolgimento di Alonso nella produzione di Argentina, 1985 nel 2021, quando è stato ridiscusso il suo contratto. La cosa avrebbe infastidito non poco sia Alan Bergman che Kevin Feige, perché non volevano che la figura che si occupava dei rapporti con gli studi di effetti visivi di tutti i film e le serie tv Marvel fosse distratta da progetti personali, segnando peraltro un pericoloso precedente per altri dirigenti Disney. Nel nuovo accordo, quindi, è stato espressamente vietato alla produttrice di promuovere il film, pur permettendole di produrlo. A quanto pare, Alonso ha violato questa clausola, rilasciando interviste e partecipando per esempio ai BAFTA.

A questo punto, due sono le strade: o la Disney accetterà di affrontare questa vicenda sotto i riflettori, imbarcandosi in una causa (che però potrebbe vincere, contratto alla mano), oppure potrebbe semplicemente rispondere alle minacce dei legali della Alonso accettando un accordo extragiudiziale e finendo quindi per pagare una buonuscita. Secondo Belloni, sembra che le trattative siano in corso…

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