Manca un mese all’uscita nei cinema americani (e al debutto in streaming su HBO Max) di Matrix Resurrections, attesissimo nuovo film della popolare saga iniziata dalle sorelle Wachowski nel 1999 e terminata poi nel 20o3.

Finora abbiamo sempre parlato di questo progetto come di un sequel, definendolo il quarto capitolo del franchise solo che, stando a quanto dichiarato da uno dei produttori del kolossal, David Mitchell (anche co-sceneggiatore della pellicola insieme a Lana Wachowski & Aleksander Hemon) Matrix Resurrections non è etichettabile come un seguito standard. Mitchell si è così espresso (via CBR):

Ho visto il film a settembre mentre mi trovavo a Berlino. È davvero valido. Non posso dirvi nulla circa la trama del film, ma vi posso spiegare cosa non è. Di certo non è il solito sequel, ma un’entità autonoma che contiene in ogni caso, in una maniera molto ingegnosa, i tre Matrix che l’hanno preceduto. È una creazione molto bella e peculiare. E riesce a ottenere anche un paio di cose che generalmente non vediamo nei film d’azione, va a sovvertire le regole dei blockbuster.

Un’affermazione questa che non mancherà di andare a solleticare l’attenzione di quella platea sterminata di persone che attende con ansia l’uscita del film.

Dalle pagine di Collider (via ScreenRant) arrivano invece le parole di Jessica Henwick sulle complesse scene d’azione girate da Lana Wachowski:

È molto, molto creativa e ha una visione molto forte circa quello che vuole ottenere. Lavora in maniera differente da tutti gli altri registi con cui ho lavorato. Ama girare scene molto lunghe e ci capitava spesso di fare riprese da 20 minuti senza un singolo taglio. Non organizza la lavorazione delle scene col classico “Ok, allestiamo tutto per le riprese del lato A, poi ci dedicheremo ai grandangoli, ai piani medi e ai primi piani, poi spostiamo le luci e passiamo al lato B”. Dovevamo essere tutti consapevoli che si lavorava a 360° tutto il tempo. Stava vicino all’operatore di camera e girava anche lei. Keanu parla e lei riprende. Manovra la macchina da presa zoomando su di lui e poi, all’improvviso, si gira e te la ritrovi puntata addosso. È così che gira, è molto istintiva in base a come percepisce il momento. Un modo di lavorare estremamente affascinante di cui non avevo mai avuto esperienza in precedenza. Non avevo mai lavorato con una regista così guidata dall’istinto.

Infine è arrivata anche la segnalazione che – in vista dell’uscita di Matrix Resurrections – il primo film della saga verrà proposto per la prima volta in IMAX per due giorni, il 7 e l’8 dicembre, in alcune sale selezionate negli Stati Uniti.

Potete rimanere aggiornati su Matrix Resurrections grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

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