Ultraviolet non piace proprio

(da GigaOM)

La settimana scorsa vi parlavamo di Ultraviolet, una nuova idea di distribuzione messa in piedi da quasi tutti gli studi di produzione hollywoodiani più importanti, per l’occasione riuniti attorno allo stesso tavolo. Si tratta di poter comprare un film in un posto e vederlo ovunque: mi compro un DVD e posso anche vederlo su tablet. Per esempio.

Ecco, i primi resoconti dei consumatori che hanno acquistato Blu-Ray dei primi due film usciti con Ultraviolet (Lanterna Verde e Come ammazzare il capo e… vivere felici, due titoli Warner) sono pessime. Pare che non solo il sistema sia molto contorto, prima bisogna farsi un account Ultraviolet, poi uno Flixster (servizio sul quale si appoggia Ultraviolet) e poi collegarli insieme e finalmente scaricare il film dove si vuole, ma soprattutto sembra che questi download non funzionino.

I commenti e le recensioni dei due Blu-Ray citati su Amazon.com sono pieni di insulti e improperi diretti alle aziende proprio per questi motivi. Le compagnie in questione invece minimizzano, si dicono fiduciose e alle mille critiche oppongono il fatto che invece tantissimi altri consumatori sono soddisfatti.

Contro la congestione da video arriva H265

(da Vcodex)

Quello che solitamente si identifica con h264 è un formato di compressione video dall’ottimo rapporto qualità/dimensione, molto usato per lo streaming online. Si può dire che da qualche anno è lo standard per la condivisione di video in rete, da YouTube a Vimeo. La sua importanza non è solo tecnica quindi ma soprattutto di fomento dell’adozione di una nuova tecnologia (lo streaming video).

Talmente è buono e talmente ha fomentato tale adozione che la massa sempre crescente di video condiviso dai cellulari sta ammazzando la rete. Tantissime informazioni, tanto video da mandare in streaming e tantissimi device che lo fanno, il peso da sopportare per le connessioni è molto, solo l’anno scorso la rete mobile ha scambiato qualcosa come un esabyte di dati (cioè un miliardo di Gigabyte). Ecco allora H265, il prossimo passo matematico nel mondo della compressione, un codec messo a punto dal solito Motion Picture Expert Group in associazione con il Video Coding Expert Group. Si parla di un rilascio per Febbraio e quindi di una prima applicazione vera nel 2013. Forse troppo tardi.

Vdio, una nuova nascita nella distribuzione legale?

(da Webnews)

Si parla sempre di Stati Uniti, non certo di Italia.

Pare che Janus Friis e Niklas Zennstromm stiano per far partire una nuova avventura. I due sono noti per essere dietro diverse grosse invenzioni per la rete. Prima crearono Skype (poi venduto a eBay), poi crearono KaaZaa, uno dei migliori software per la condivisione di dati in rete, diventato il tempio della pirateria e fatto chiudere con una causa legale che fece epoca. In seguito ancora crearono Joost, un progetto di web tv che arrivava troppo presto, che non era in streaming (si doveva scaricare un software) e soprattutto che voleva essere in tutto e per tutto come la tv.

Joost è andato malissimo, com’è logico che sia, ma ora il duo ci riprova con Vdio. Si tratta di un servizio di visione di cinema e serie tv in streaming online legalmente. Praticamente Netflix, ma teoricamente migliore, specie per quanto riguarda i prezzi, visto che la nuova politica dell’attuale campione in carica sta scontentando molto i suoi consumatori.

E’ pronta Lytro, la prima fotocamera di nuova concezione

(da Lytro)

Il punto con le fotocamere è che per quanto evolute sono sempre un rimaneggiamento del sistema di cattura della luce analogico. In sostanza sono macchine analogiche adattate ad una cattura digitale, invece della pellicola un sensore e tutto il resto (bene o male è lo stesso). Lytro è la prima fotocamera di nuova generazione, cioè che funziona secondo altri meccanismi, con altre regole e in nuove maniere.

 

 

Sostanzialmente non cattura la luce che entra nell’obiettivo ma una molteplicità di punti di luce ed è in grado di memorizzare non solo l’intensità della luce ma anche il punto di provenienza, quindi informazioni vettoriali. Questo, detto in parole povere, significa che la fotocamera cattura tutti i piani dell’immagine inquadrata, dunque ad esempio la messa a fuoco non serve perchè lo si può decidere in postproduzione, cioè l’immagine presa avrà tutti i possibili fuochi. Siccome è più facile da vedere che da spiegare qui ci sono delle immagini cliccando i cui punti si cambia la messa a fuoco. Le foto della Lytro sono così.

Per il medesimo principio sono anche foto a tutti gli effetti tridimensionali. E sempre per il medesimo principio la fotocamera non ha altre meccaniche particolari: non avendo la messa a fuoco o altri settaggi perchè si può modificare tutto in post la camera ha solo un pulsante per scattare e sembra un cannocchiale.

Lancio previsto nel 2012 (ma a breve verranno spediti i primi pezzi ai membri della mailing list americana), prezzo 290€, al momento non fa video.