Di Don’t worry darling di Olivia Wilde si continua a parlare più per le polemiche che hanno accompagnato il press tour e l’uscita della pellicola più che per meriti – o demeriti – intrinseci al film in sé (che è ancora nella top ten del box office statunitense).

In una recente intervista con Elle, Olivia Wilde è ad esempio tornata a discutere del polverone mediatico che ha circondato la pellicola (ECCO TUTTI I DETTAGLI), argomento sulla quale si è rigettata a capofitto anche lunedì sera quando, a Los Angeles, ha ricevuto un premio in una serata dedicata alle donne di Hollywood organizzata dal magazine femminile citato poco fa.

Parlando della sua carriera ha ammesso, ironicamente, che non avrebbe mai pensato di cominciare ad avere a che fare col mondo dello spettacolo se avesse saputo che una roba come Twitter sarebbe stata inventata un giorno:

Ero un’attrice, che ha iniziato prima a produrre e poi ha preso coraggio e ha cominciato a dirigere. E che non avrebbe fatto nulla di ciò se avesse saputo che Twitter sarebbe stato inventato. Ma eccomi qua a dire che, senza ombra di dubbio, è una vera emozione poter fare il lavoro migliore del mondo.

Un lavoro non sempre facile da fare, a suo dire, per via della misoginia più o meno serpeggiante nel settore:

A volte è una vera tentazione cercare di fuggire dal fuoco infernale della misoginia che definisce la nostra stessa industria e dire “Buonanotte, buona fortuna preferisco mangiare del vetro per vivere”.

Aggiungendo anche:

Siamo onesti: non sei davvero una donna a Hollywood finché non hai implorato di essere messa in coma farmacologico fino al termine del press tour. Fino a quel punto, sei solo una donna che risiede a o nei dintorni di Hollywood.

Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

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FONTE: Hollywood Reporter

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