Il 29 dicembre si aprono le votazioni per la 87esima edizione degli Academy Awards del 22 febbraio. Le nomination verranno annunciate il 15 gennaio.

Da quando la categoria Miglior Film è stata espansa a più di 5 nomination abbiamo avuto 10 film nominati nel 2010 (vinse The Hurt Locker), 10 nel 2011 (vinse Il discorso del Re), 9 nel 2012 (vinse The Artist), 9 nel 2013 (vinse Argo) e 9 nel 2014 (vinse 12 anni schiavo).

La scelta di espandere il numero (fino alla metà dei ’40 era usuale) fu figlia del successone di pubblico e critica de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan, il quale però non vide nel 2009 il suo film inserito nella cinquina. Hollywood aveva bisogno di un film di genere dagli incassi stellari e dalle critiche altrettanto buone che rientrasse nella categoria e se nel 2004 Peter Jackson aveva ottenuto quel tipo di successo con Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re… perché non ripetere l’esperienza? Per evitare che simili prestigiose e dolorose esclusioni potessero capitare nuovamente, si decise dunque di tornare agli Oscar pre-1945 quando per Miglior Film si potevano sfidare anche in 12 (nel 1935, ad esempio).

La domanda è: quest’anno quanti film si contenderanno l’Oscar più prestigioso in quella categoria? Qualcuno ha pensato che si potesse tornare a un numero più limitato rispetto alla svolta del 2009.

È la domanda che si pone, per esempio, Shana Stone su AwardsDaily dandosi una risposta negativa. Conviene a qualcuno un ritorno alla cinquina? Sicuramente, sostiene la Stone, non ai publicist e a tanti investitori su una Notte delle Stelle ancora più eccitante, in teoria e in pratica, proprio perché non sembra ad oggi esserci il film sbanca tutto.

Un sito che studia maniacalmente le dinamiche del voto per l’Oscar da parte dei 6120 membri dell’Academy è GoldDerby.com dove Paul Sheenan è molto attento nel suo articolo a dividere in “branch” i membri dell’Academy per scoprire da quanti e quali gruppi è composta quella comunità cinematografica.

A proposito di Oscar voters… James Schamus, storico collaboratore di Ang Lee due volte nominato agli Oscar, è stato uno dei più chiari a spiegare su Variety.com in un articolo di inizio 2014 il complesso sistema di voto scelto dalla PricewaterhouseCoopers per nominare la categoria di Miglior Film, unico premio degli Oscar che non procede attraverso un voto di preferenza che screma i candidati a cinque ma decide tutto con uno spoglio singolo attraverso un sistema piuttosto complicato.

oscarOgni membro dell’Academy deve scrivere le sue cinque preferenze in ordine di importanza e in base a tutte le liste di cinque film i voti vengono potenziati e redistribuiti attraverso vari round.

Viene stabilito un “numero magico” che se raggiunto assegna automaticamente la nomination a quel film. Su 6000 votanti dell’Academy il numero magico è scelto dividendo per 11 la somma dei votanti e quindi è approssimativamente 545,5 arrotondato a 546. La soglia minima di voti che un film deve avere per poter essere nominato è il 5% dei votanti e quindi 300.

Dopo il voto si conteggiano tutti i film posizionati al posto #1 di ogni scheda. Se uno di quei #1 arriva al numero magico è nominato. Se uno di quei #1 film supera del 10% o più la soglia del numero magico, allora avrà un tot di voti che al secondo round andranno al numero #2 della scheda.

Poi si prendono tutti i film che hanno ottenuto meno del 1% dei voti e si regalano quei piccoli ma magari decisivi numeri sempre al film #2 di ogni scheda o a scendere a seconda che quel film sia o meno ancora in corsa.

Al termine di questi nuovi conteggi ogni film che arriva ad avere il 5% dei voti complessivi può essere nominato miglior film.

Secondo lo studio legale PricewaterhouseCoopers che fa da consulente all’Academy, in base a questo sistema di voto ci sarà sempre una lista variabile tra i 5 e 10 film per la categoria Best Picture.

In un anno così equilibrato e ricco di film interessanti ma non dominanti, si chiede la Stone, come può essere possibile che Boyood, Birdman, L’enigma di un genio e La teoria del tutto non escano dalla votazione con un numero magico più il surplus?

E, sempre secondo lei, come è possibile che in base alla distribuzione dei nuovi voti scaturiti da quel primo round Selma, The Grand Budapest Hotel, L’amore bugiardo, Lo sciacallo e Whiplash non riescano ad ottenere quel 5% al secondo round? Ecco che per lei dunque sarà probabile la chiusura a 9 anche quest’anno.

Tutti i film di questa lista di nove che avranno la posizione #2 e #3 in ogni singola scheda di un votante Academy per stabilire le nomination… probabilmente entreranno nella categoria Best Picture.

Ecco perché le chance per Unbroken di Angelina Jolie, nonostante il tonfo ai Golden Globe, non sono da buttar via soprattutto considerato che gli attori votanti all’Academy sono più di 1000 e che un loro collega alla regia piace sempre parecchio come insegnano Argo, Reds di Warren Beatty e Balla coi lupi di Kevin Costner.

C’è poi un gruppo di circa 1606 votanti (26% del roster totale) che non appartengono a nessuna categoria e che voteranno, trattandosi di pubblicisti, produttori esecutivi e casting directors, esclusivamente per i film a cui hanno lavorato. E questo, sempre secondo la Stone, dovrebbe portare a una frammentazione piuttosto che a una limitazione del numero di nomination.

Ecco perché la sua scommessa è sempre sul Best Picture a 9. Come nelle ultime tre edizioni.