Peter Fonda è morto a Los Angeles a 79 anni: l’attore era malato da tempo di cancro ai polmoni.

Figlio di Henry e fratello di Jane, Peter Fonda era una leggenda a Hollywood, e con il suo Easy Rider segnò una generazione al fianco di Jack Nicholson (che ottenne la parte che inizialmente doveva essere di Rip Thorn) e Dennis Hopper (scomparso nel 2010). Per quel film che entrò nella storia del cinema e divenne simbolo della controcultura, non si limitò a recitare, ma fu anche co-sceneggiatore e co-produttore. A settembre avrebbe dovuto partecipare alle celebrazioni per i cinquant’anni della pellicola.

“È uno dei momenti più tristi della nostra vita, non siamo in grado di trovare le parole adatte per descrivere il nostro dolore,” ha affermato la famiglia Fonda. “Invitiamo tutti a celebrare il suo indomabile spirito e il suo amore per la vita. In onore di Peter, brindate alla libertà”. “Sono molto triste,” ha aggiunto Jane. “Era il mio dolcissimo fratellino. Era quello che parlava, in famiglia. Ho passato dei momenti splendidi da sola con lui negli ultimi giorni, se n’è andato ridendo.”

Nato a New York, Fonda debuttò a Broadway nel 1961, recitando poi nel suo primo film Tammy and the Doctor nel 1963 e ottenendo una certa visibilità al fianco di Nancy Sinatra e Bruce Dern nel film bikexploitation di Roger Corman del 1966 I Selvaggi. L’anno successivo ottenne il ruolo di protagonista in Il Serpente di Fuoco, scritto da Jack Nicholson e diretto da Corman. Nel 1969, ispirato da I Selvaggi, scrisse insieme a Terry Southern e Dennis Hopper Easy Rider (per il quale ottennero la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura), che poi Hopper diresse e Fonda produsse. Il film vinse il premio come miglior opera prima nel 1969 al Festival di Cannes e nel 1998 è stato aggiunto al National Film Registry.

Nel 1971 partecipò a un altro film di Dennis Hopper, Fuga da Hollywood, e quello stesso anno diresse a sua volta Il Ritorno di Harry Collings. Nel 73 diresse Idaho Transfer e nel 79 Wanda Nevada, con Peter e suo padre Henry al fianco di una giovane Brooke Shields. Come attore, negli anni settanta e ottanta la sua carriera fu altalenante: nel 75 partecipò al cult Zozza Mary, Pazzo Gary e a In Corsa con il Diavolo, e nel 76 fu il protagonista del sequel di Westworld: Futureworld – 2000 anni nel futuro. Nel 1981 fu il motociclista Wild Angel in La Corsa più Pazza d’America. Partecipò a numerose pellicole indipendenti, ma la sua carriera ebbe una vera svolta a metà degli anni novanta: nel 1996 partecipò a Fuga da Los Angeles di John Carpenter, e l’anno successivo L’Oro di Ulisse di Victor Nuñez gli fece ottenere la nomination all’Oscar come miglior attore.

Nel 1998 fu protagonista dell’adattamento tv della Tempesta di Shakespeare ad opera della NBC, per poi lavorare a pellicole di Soderbergh come L’Inglese e Ocean’s Twelve. Nel 2004 fece parte del cast di Ingannevole è il Cuore più di Ogni Cosa di Asia Argento, tornando poi al western nel 2007 in Quel Treno per Yuma di James Mangold. Nello stesso anno interpretò il villain Mefistofele in Ghost Rider. I suoi ultimi ruoli sono stati nel 2018 in Un viaggio stupefacente al cinema e in Jack Ryan in tv.

 

Fonte: Variety

 

 

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