In una lunga e interessante intervista con Moviefone, Peter Jackson e Philippa Boyens hanno parlato di Lo Hobbit: la Battaglia delle Cinque Armate, dei progetti futuri e dell’iniziale coinvolgimento di Guillermo del Toro.

I due hanno spiegato che la differenza sostanziale con la versione del regista messicano consisteva principalmente nell’aspetto e nel tono delle pellicole. “E’ possibile che neanche una sola battuta del suo script sia sopravvissuta, ma ci sono personaggi e altre cose da tenere in conto. E’ difficile da definire” ha spiegato Jackson.

Quanto alla possibilità che esca un libro di approfondimento (in stile Cronache dal Set) con i concept e il lavoro di del Toro:

Ne abbiamo discusso quando stava per lasciare il progetto. Guillermo mi disse: “Non sarebbe fantastico?” e io: “Sì, a tempo debito”. Il che, dal punto di vista della Warner Bros., credo sia dopo che i tre film saranno usciti in home video. Tutto il lavoro di Guillermo del Toro, un lavoro di 18 mesi – che sia in forma cartacea o in DVD – verrà reso pubblico. Per me è un’idea grandiosa e a lui farebbe tanto piacere.

Ora che il franchise è concluso, ci sono personaggi di “Lo Hobbit” che siete tristi perché non compaiono nel “Signore degli Anelli“?

Philippa Boyens: Tauriel.

Peter Jackson: Tauriel.

PB: Io credo che le ragazzine che guarderanno i film in ordine cronologico si domanderanno dov’è finita Tauriel.

PJ: Forse dovremmo invitare Evangeline in Nuova Zelanda, girare un paio di scene, e inserirle in un altro cofanetto.

Ci sono state delle voci sulla possibilità che la Universal sviluppi un parco a tema come per Harry Potter dedicato al Signore degli Anelli e allo Hobbit…

Non sono un legale della Warner Bros. ma per quanto ne so, la Tolkien estate non gradirebbe. Se la Universal ne ha davvero intenzione, dovrebbe combattere delle dispute legali per un bel po’.

Qualcosa più in linea potrebbe essere un tour dei set (sempre in stile Harry Potter, come il tour ai Leavesden Studios):

Certamente. In Nuova Zelanda abbiamo tutti i costumi e gli oggetti di scena. Non sopporterei l’idea che tutto quel lavoro fosse messo all’asta. Al momento sono tutti al sicuro.

Infine, accennando al suo futuro come regista:

Sono felicissimo di potermi buttare su progetti più umili. Io, Frank e Philippa abbiamo girato “Creature del cielo” come omaggio alla Nuova Zelanda, ed è stato l’ultimo film per onorare la nostra cultura. Quindi il desiderio di tutti è di tornare alle nostre radici, con storie sulla Nuova Zelanda.

Non mi piacciono i blockbuster hollywoodiani attuali. L’industria con l’avvento di tutta la tecnologia si è persa per strada. E’ diventata un tripudio di franchise e supereroi. Non ho mai letto un fumetto in vita mia, quindi parto svantaggiato e senza alcun interesse in merito. Insomma, non farò mai un film Marvel. Perciò, se non faccio quello, non ho altra scelta se non fare un piccolo film neozalendese.