Nel corso di un’intervista con AV Club, l’attore ha avuto modo di spendere parole di elogio proprio nei riguardi di Bay, vedendo nel modo di lavorare del regista di Transformers un approccio simile a quello di Ingmar Bergman.
Devo ammetterlo, Michael Bay – e ho lavorato con lui per tre volte – è uno dei registi più sorprendenti che c’è in giro. Lo adoro, ho molto rispetto per lui. Girano molte storie su di lui e ad alcuni non piace, ma come attore gli ho detto “Sei quanto di più vicino a Ingmar Bergman di qualunque regista che abbia incontrato in questo Paese”. È terribilmente preciso, sa quello che vuole. Ed è veloce, in maniera molto naturale. In lui vedi l’entusiasmo che aveva Spielberg quando era più giovane. Mentre lavoravamo a Il Mondo Perduto, Spielberg girava per il set come un ragazzino dicendoci “Guardate questo set, non è fantastico? Dai giriamo!”. Per me, come attore, non c’è nulla di male quando un regista chiede “Più veloce, non troppo veloce, un po’ più di rabbia, anche se è scritto che tu reciti con rabbia prova a sorridere” etc. È preciso, almeno con me. […] È estremamente specifico e diretto perché, proprio come Bergman, sa sempre esattamente ciò che vuole.
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Fonti: AVClub, ThePlaylist
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