In una recente intervista con il The Wall Street Journal Magazine, Zoe Kravitz ha parlato di Pussy Island, lungometraggio che segna il suo esordio alla regia con Channing Tatum e Naomi Ackie, da lei scritto a E.T. Feigenbaum.

Come protagonista l’attrice ha scelto proprio Tatum, con cui ha una relazione, in un ruolo diverso dal solito:

Valevo qualcuno che non avesse interpretato un personaggio cupo in passato, perché trovo interessante l’idea di vedere all’opera qualcuno che ha sempre fatto il ragazzo della porta accanto, il bravo ragazzo, l’interesse amoroso e così via.

Ho avvertito, anche a distanza e prima ancora di conoscerlo, che [Channing] fosse femminista e che non aveva paura di esplorare quella oscurità, perché sa di non essere così. Ecco perché ero attratta da lui e ho voluto incontrarlo… avevo ragione.

Tatum ha fatto eco alle parole dell’attrice ammettendo:

Trovo davvero interessante l’idea che qualcuno mi porti qualcosa che praticamente nessuno ha mai pensato di offrirmi. L’idea di permetterti di chiederti perché e se puoi interpretare qualcuno di così diverso da ciò che hai sempre fatto.

Kravitz ha spiegato di aver scritto “Pussy Island” diverse volte nel corso degli ultimi cinque anni, soprattutto dopo la nascita del movimento #MeToo.

Le riprese del film di Zoe Kravitz sono partite a fine giugno.

L’opera segue la storia di Frida (Naomie Ackie), una brillante cameriera di Los Angeles che posa gli occhi su Slater King (Tatum), filantropo e magnate della tecnologia. La ragazza si fa strada nella cerchia ristretta dell’uomo fino ad arrivare a un incontro intimo sulla sua sola privata. Nonostante le bellissime apparenze, Frida percepisce che l’isola nasconde più di quanto sembri. Qualcosa che non riesce a capire. Qualcosa di inquietante.

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