Il tour promozionale di Quentin Tarantino per il suo nuovo libro, Cinema Speculation, prosegue e il regista continua ad avere la possibilità di dire la sua in merito allo stato di salute attuale dell’industria del cinema di Hollywood.

Ospite del podcast 2 Bears 1 Cave è tornato a criticare un genere che, a conti fatti, non odia e neanche ama come quello dei cinecomic Marvel. Quentin Tarantino ha spiegato come, secondo lui, il successo di queste produzioni abbia contribuito a dare vita a una “Marvelizzazione” di Hollywood in base alla quale i personaggi, le IP sono diventate più importanti degli attori che vestono i panni di questo o quel supereroe

Quentin Tarantino e la “Marvelizzazione” di Hollywood: cos’ha detto il regista

Nel suo intervento al podcast citato, il leggendario regista si è così espresso sul tema:

La Marvelizzazione di Hollywood si basa sul fatto che ora abbiamo tutti questi attori che sono diventati famosi interpretando questi personaggi. Ma non sono vere star. È Captain America la star. O Thor. Non sono neanche la prima persona a dire questa cosa, penso sia stata detta tantissime volte. Le vere star sono i franchise.

Secondo Quentin Tarantino, attori come Chris Evans o Chris Hemsworth, più che delle vere e proprie star, sono degli ambasciatori dei franchise ai quali partecipano, non delle celebrità di richiamo nel senso hollywoodiano più classico.

Non voglio neanche sminuirli, a essere onesto. Ma è così: è questa l’eredità della Marvelizzazione dei film di Hollywood.

Il papà di Pulp Fiction e Kill Bill prosegue specificando di non odiare i film dei Marvel Studios, ma di essere semmai amareggiato dal fatto che pellicole come queste sembrano le uniche a rientrare negli interessi degli studios oggi come oggi.

Non li amo. E non li odio, va bene. Ma non li amo. Quando ero ragazzino, ero un accanito collezionista dei fumetti Marvel. L’aspetto fondamentale è che se questi film fossero usciti fuori quando avevo una ventina d’anni, sarei stato fo**utamente felice e li avrei adorati. Ma non sarebbero neanche stati gli unici film che venivano fatti. Sarebbero stati film in mezzo ad altri film. Ma sai, ormai ho quasi 60 anni e non sono più così emozionato al pensiero di vederli.

Vale anche la pena notare che, da onnivoro di cinema, Quentin Tarantino è un regista che, contrariamente ad altri, parla se non altro con cognizione di causa dato che è mediamente aggiornato sull’argomento. Nel 2019 aveva ad esempio rivelato che, per prepararsi alla visione di Avengers: Endgame, aveva recuperato tutti i film dei Marvel Studios eleggendo Thor: Ragnarok come suo preferito (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Tornando al ragionamento di cui sopra, il regista puntualizza che la sua critica principale è tutta incentrata sul fatto che questo genere ha vampirizzato le attenzioni del sistema Hollywood:

La mia critica contro di loro si basa sul fatto che sembra che ormai siano gli unici film che Hollywood vuole fare. Sono gli unici che sembrano generare interesse ed eccitazione tanto fra il pubblico quanto fra le major che li producono. Tanto da essere diventati l’unica rappresentazione dell’attuale era cinematografica.

La reazione di Simu Liu alla critica, il vecchio video di Anthony Mackie che dice le stesse cose di Quentin Tarantino

Data la popolarità del tema e considerato che da quando Martin Scorsese, nell’autunno del 2019, ha definito i cinecomic Marvel come “dei parchi a tema che non sono cinema” (ECCO TUTTI I DETTAGLI) scoperchiando un vaso di Pandora a base di botta e risposta infiniti fra favorevoli e contrari, era inevitabile che le parole di Tarantino avrebbero scatenato delle reazione anche da parte dei diretti interessati. Come ad esempio Simu Liu, il protagonista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli (LEGGI LA RECENSIONE) che ha affidato a Twitter la sua risposta:

Se i gatekeeper della fama cinematografica fossero Tarantino e Scorsese, non avrei mai avuto l’opportunità di essere il protagonista di un film da 400 milioni di dollari e passa d’incasso. Sono in totale ammirazione del loro genio cinematografico. Sono autori che trascendono ogni cosa. Ma non devono puntare il loro naso verso di me o verso chiunque altro.

Nessuno studio cinematografico è perfetto. Ma sono orgoglioso di lavorare con una realtà che ha fatto forzi sostanziali per aumentare la diversità sul grande schermo creando eroi che danno potere e ispirano comunità in ogni dove. Anche io amo l’epoca d’oro di Hollywood… che però era così bianca.

E sempre su Twitter c’è chi ha ripescato un vecchio intervento di Anthony Mackie, che il Marvel Cinematic Universe lo conosce molto bene dato che interpreta Falcon – nonché il nuovo Captain America – in cui l’attore dice, sostanzialmente, le stesse cose di Quentin Tarantino:

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FONTE: Mediaite, Spotify,

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