Di tanto in tanto, Quentin Tarantino finisce per discutere del film di James Bond che non è mai riuscito a girare negli anni novanta dopo che, grazie a Pulp Fiction, era diventato il regista più “caldo” in circolazione a Hollywood e dintorni.

E in quel di Cannes, dove ha concesso una ricchissima intervista a Deadline pubblicata in due parti, Quentin Tarantino è tornato a parlare proprio di questo progetto collegato “ma non collegato” al franchise cinematografico di 007.

Alla testata, il filmmaker ha confermato di non aver mai effettivamente parlato con la EON, la società che detiene i diritti del franchise (insieme a MGM/Amazon) perché la sua idea era quella di adattare il romanzo di Casino Royale che non ricadeva sotto all’ombrello della EON appunto. Non a caso, nel 1967 venne già prodotta una versione cinematografica di Casino Royale con Peter Sellers, Woody Allen e Orson Welles prodotta in concorrenza ai lungometraggi della United Artist. I diritti del romanzo erano infatti ancora nelle mani della Ian Fleiming Estate. O, per lo meno, era quello che Quentin Tarantino pensava:

Volevo farlo dopo Pulp Fiction, volevo realizzare la mia versione di Casino Royale, che si sarebbe svolta negli anni ’60 e non sarebbe stata una serie di film su Bond. Avremmo scelto un attore e fatto un solo film. Pensavo che potessimo farlo. Ma poi si è scoperto che i Broccoli, tre anni prima, avevano capito che qualcuno avrebbe cercato di fare quello che avevo in mente. Per questo avevano fatto un accordo generale con l’erede di Fleming e dicendogli: ‘Abbiamo i diritti cinematografici di tutto ciò che ha scritto. Vi diamo un mucchio di soldi. Questo vale per tutto ciò che ha scritto. Se qualcuno vuole farne un film, deve venire da noi’.

Anche se per lui si tratta di un capitolo chiuso, ha comunque un’idea molto chiara su quello che si dovrebbe fare, al cinema, con la saga di 007:

Molti dei libri hanno questi nomi davvero classici e sono caratterizzati da avventure davvero classiche. E per la maggior parte, molti di questi film non hanno mai adattato davvero il libro. Non hanno mai raccontato quelle storie. Hanno preso l’idea di base e forse la Bond girl o il cattivo e poi hanno seguito la loro strada […] Penso che non dovrebbero rifare i film, ma in realtà fare i libri, ma farli come sono stati scritti. E ci sarebbero film del tutto nuovi.

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FONTE: Deadline

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