Un Richard Madden sorridente e in maglietta nera attillata è quello che appare alla conferenza stampa del Giffoni Film Festival 2022. L’attore scozzese incontra la stampa concentrandosi sul passato e futuro della sua carriera.

Cosa pensi del giovane pubblico dei giurati di Giffoni?
Hanno tutti più o meno la mia età quando ho cominciato a fare questo lavoro sul serio. Condividono una passione sincera come me alla loro età.

Sei pronto finalmente per presentare la serie tv Citadel creata da Patrick Moran, Anthony e Joe Russo? Puoi aggiungere dei dettagli a quelli che si conoscono già?
Posso solo aggiungere che sarà una serie contemporaneamente molto imponente e allo stesso tempo intima. Ci sarà uno spy world gigantesco in cui si muoveranno dei personaggi in grado di avere anche scene di carattere squisitamente drammatico.

Quando uscirà?
Penso nel 2023

E di From Now che aggiornamenti ci puoi dare?
Siamo ancora stupiti che da un podcast nato abbastanza per caso durante la pandemia, in cui con un gruppo di attori amici abbiamo cominciato a realizzare praticamente da soli degli audio ognuno dal suo appartamento, Amazon Prime abbia deciso di realizzare una serie tv di fantascienza. La produrrò con Brian Cox il quale sarà mio gemello anche se è un paradosso anagrafico che verrà risolto dal rapporto tra vita sulla Terra e nello Spazio.

Cosa hai fatto specificamente quando avevi 11 anni per entrare nello show business?
Ho partecipato come attore a un film adulto, per non dire scabroso, intitolato Complicity, tratto da un libro provocatorio di Ian Banks.

Il tema di questa edizione di Giffoni è “invisibilità”. Tu ti sei mai sentito invisibile?
Sì, proprio quando ho cominciato a lavorare come attore professionista. Nel senso che iniziavo a recitare sempre più spesso e a quel punto ho perso di vista gli amici, la famiglia, insomma non avevo più una vita normale e diventavo sempre più “invisibile” con i miei coetanei.

Che eroi amavi da piccolo?
Mio padre. Un pompiere molto coraggioso.

È vero che a scuola da piccolo sei stato bullizzato?
Sì ma penso come molti. Niente di drammatico. Lavorare a teatro mi ha permesso di trovare molte persone come me e questo mi ha aiutato a non sentirmi più solo.

Prima di cominciare a fare l’attore a 11 anni, cosa facevi?
Mia madre potrebbe rispondere che fossi un “casinaro”. Magari provavo a recitare ogni giorno un ruolo diverso, così per sperimentare il fatto di poter essere un’altra persona. Da bambino lo facevo spesso ma poi penso a quello che faccio ora in Citadel come ad esempio andare a sparare in giro per il mondo nel ruolo di una spia e penso… non è cambiato niente! In fondo sono rimasto un Peter Pan.

La popolarità è un’arma a doppio taglio?
Direi proprio di no. Mi sento solo molto fortunato.

Tornerai a lavorare con la Marvel?
Questo lo dovreste chiedere a loro. Al momento non sto leggendo nessun copione in cui sono un supereroe. Per cui direi che mi sono preso una pausa dopo The Eternals. Però mai dire mai.

Vedrai House of the Dragon?
Non vedo l’ora e sarà ancor più rilassante perché non ci sarò io dentro!

Torneresti a interpretare Robb Stark?
Non penso perché sono molto vecchio e comincio ad avere i capelli bianchi.

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