In occasione del podcast Happy, Sad, Confused di Josh Horowitz, Andrew Garfield ha parlato a di Spider-Man: No Way Home e ha svelato di aver avuto dei timori iniziali sul suo ritorno dopo i film di The Amazing Spider-Man.

L’attore ha spiegato che la sua paura era che il suo “Peter 3” fosse troppo “logoro” per il pubblico moderno. Alla fine, però, è riuscito a trovare la chiave giusta:

Avevo accettato l’idea di dover recidere il legame con Gwen, che dovevo farlo per portare avanti l’ideale di Spider-Man. L’avevo trovato davvero, davvero interessante, ma poi è arrivata la preoccupazione [di esagerare con tutto quel peso].

Uno dei miei desideri legati a questo film era divertirmi e spassarmela. Ma poi in effetti c’è stato un certo viaggio da affrontare con questi presupposti.

Ha poi parlato della sua catarsi, definendo la sequenza in cui salva MJ come il momento migliore in assoluto, e ha parlato del tetto con i tre Peter Parker e della storia delle origini del personaggio di Tom Holland:

Questa è una storia delle origini iniziata al terzo film, che è un’altra trovata geniale per sviare dalla solita formula. Ecco perché questo film è stato realizzando brillantemente.

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