Dietro le sequenze più spettacolari di Spider-Man: No Way Home si cela anche il grande lavoro di Kelly Port, supervisore agli effetti visivi che insieme a Julia Neighly ha coordinato numerose società del settore durante la realizzazione del film. In una recente intervista con il magazine Befores&Afters, Port ha svelato alcune curiosità e aneddoti del suo lavoro, da come sono stati concepiti i passaggi più importanti alle difficoltà nel riportare sulla scena alcuni amati personaggi precedentemente realizzati con l’aiuto di effetti visivi.

Vi riportiamo alcune delle curiosità più interessanti che sono emerse.

Sono state realizzate scansioni 3D non solo di tutti gli attori ma anche di oggetti e comparse

Nei film ad alto budget, gli attori principali e spesso anche i secondari sono scannerizzati, fotografati e texturizzati per il lavoro con gli stunt e i loro primi piani. In Spider-Man: No Way Home si è andato addirittura oltre:

Abbiamo scannerizzato ogni cosa e ogni persona, ad alta e bassa risoluzione: oggetti di scena, attori, comparse sullo sfondo. Dato che avevamo una cabina di scansione sul set, ne abbiamo approfittato nel corso della produzione. Abbiamo finito per elaborare tantissimi dati, ma abbiamo scansionato letteralmente tutto. Abbiamo scansionato Tom Holland ottenendo texture ad alta risoluzione, polarizzate, non polarizzate, e così via, in ogni singola iterazione di quel costume. Quindi con e senza maschera. Abbiamo anche scansionato le controfigure e gli stunt, perché spesso è necessario tracciare il loro corpo che però è leggermente diverso. Quindi, se stiamo tracciando qualcuno che è uno stuntman, avremmo bisogno di scambiare lo Spidey con la scansione di quel tizio, solo per tracciarlo meglio. Se ci fosse un corpo leggermente diverso, non lo traccerebbe.

È stato impossibile riutilizzare i modelli 3D dei film originali

In Spider-Man 2, la presenza di Doc Ock ha rappresentato una svolta per l’epoca per Imageworks per quanto riguarda l’utilizzo di umani digitali. Anche in questo film appare Doc Ock, così come gli Spider-Man del passato. Ma non è stato possibile recuperare qualche risorsa dai film precedenti…

Assolutamente no [ride]. Tutte quelle risorse digitali, per quanto siamo stati in grado di trovare, semplicemente non esistevano più. Sono sparite dalla faccia del Pianeta, suppongo. Ma avevamo risorse materiali a cui siamo riusciti ad accedere e che credo siano state davvero utili, come una parte dell’artiglio e dei tentacoli di Doc Ock. Abbiamo effettivamente basato i nostri tentacoli e artigli su quelli. Siamo stati in grado di prenderli dall’archivio fisico e fare una tonnellata di ottime foto di riferimento per quelli.

E poi abbiamo scannerizzato il costume di Goblin. Non era in ottima forma, ma l’abbiamo scannerizzato e modificato un po’. In realtà, non abbiamo potuto utilizzare nessuna risorsa digitale perché semplicemente queste non esistono più. Molto di tutto ciò non sarebbe stato comunque granché utile perché i sistemi che venivano usati allora, in termini di sviluppo del look o degli shader, sarebbero comunque completamente diversi rispetto a quelli di oggi.

spider-man no way home

Per Sandman era disponibile solo la… voce

Per un altro villain di ritorno dai film precedenti, Sandman (apparso in Spider-Man 3), Thomas Haden Church non era disposizione per catturare i movimenti del suo volto:

Avevamo la sua voce. Non siamo stati in grado di procurarci molti elementi visuali come riferimento, ma siamo riusciti a prendere la sua voce e ovviamente abbiamo fatto molte scannerizzazioni, texture e altre cose di questo tipo.

Le sfide dello scontro tra Spider-Man e Doctor Strange

Una delle sequenze più spettacolari del film è sicuramente quella dello scontro tra Spidey e Doctor Strange nel Mirrorverse. Ecco come è stata concepita:

Tutto questo inseguimento, fondamentalmente, è imperniato su Strange che mette degli ostacoli sulla strada di Peter. E Peter, essendo intelligente e scaltro, si adatta a tutto ciò che lo stregone gli sta lanciando. Così Strange è continuamente frustrato e cerca di fare ogni sorta di cose strane e diverse: “Ok, ora metterò il mondo intero sottosopra. Ok, se ti stai attaccando agli edifici, lo farò diventare il Grand Canyon”. E così siamo arrivati a quest’idea di fare una specie di ibrido città/Grand Canyon, che ha finito per essere molto bello.

E poi si inizia a giocare molto con portali differenti. Perché in pratica Strange sta lanciando il suo arsenale di magia contro Peter, che, in modo divertente, si sta adattando a tutto questo. Così ci sono portali su portali, e si finisce in questa situazione del tipo “specchi che si riflettono l’un l’altro” dove ci dicevamo: “Cosa succederebbe in questo caso?”

Ci siamo interrogati parecchio in merito a cosa può succedere se si guarda attraverso un portale. Bisognava davvero capire la fisica di tutto questo. Se spara le ragnatele in questo modo in un portale, e ce n’è un altro poco a fianco, le ragnatele dovrebbero finire sul suo piede… E come fa esattamente a tenersi aggrappato? Beh, anche se in teoria sono appesi in aria, c’è abbastanza massa, perché c’è un numero infinito di Spider-Man e di ragnatele… e a quel punto forse è abbastanza massa… Come se potessimo dare un senso a tutto questo!

Potete avere accesso a tutte le notizie, le recensioni e gli approfondimenti su Spider-Man: No Way Home grazie alla nostra scheda!

FONTE: Befores&Afters

 

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