La denuncia arriva dall’associazione Science Fiction and Fantasy Writers of America: alcuni autori di romanzi legati al mondo di Star Wars non ricevono percentuali sui diritti d’autore da quando la Disney ha acquisito la Lucasfilm (nel 2012) e poi la 20th Century Fox.

Uno tra questi è Alan Dean Foster, che scrisse il romanzo di Star Wars: Una nuova speranza e che da allora ne ha scritti tanti altri. Stando al suo contratto originale con George Lucas firmato negli anni ’70, Foster fu pagato una cifra di 7.500 dollari e gli fu accordata una percentuale dello 0,5% sulle vendite. Foster, che oggi ha quasi 74 anni, ha ammesso di non capire perché un colosso come la Disney gli stia togliendo diverse migliaia di dollari dalle mani.

La scoperta è arrivata quando gli assegni per altri romanzi, quelli di Alien, non sono più arrivati. Foster e il suo agente si sono allora resi conto che lo stesso stava succedendo nel caso dei due libri scritti per la Lucasfilm.

Il suo avvocato ha allora contattato la Disney, da cui ha ricevuto un due di picche: il fatto che la compagnia abbia acquistato i diritti dei libri non implica che si debba fare carico anche delle percentuali dovute agli autori.

Come spiegato da Foster:

La Disney ha preso casa con un mutuo. Vogliono continuare a vivere in quella casa ma non vogliono pagare il mutuo.

Al coro si sono aggiunti anche Donald Glut, autore del romanzo di L’impero colpisce ancora, e James Kahn, che ha scritto quello di Il ritorno dello Jedi.

In una lettera aperta indirizzata alla Disney, Foster ha scritto:

Tutti questi romanzi continuano a essere stampati e continuano a essere venduti. Quando una compagnia ne compra un’altra, acquistano tanto le attività quanto le passività. Visto che stanno incassando, gradirei la mia minuscola parte (sebbene per me non lo sia).

La Science Fiction and Fantasy Writers of America per l’occasione ha deciso di far partire l’hashtag #DisneyMustPay.

La Disney, intanto, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Siamo valutando con molta attenzione se eventuali pagamenti delle percentuali siano stati saltati alla luce dell’acquisizione e prenderemo i dovuti provvedimenti se sarà effettivamente così.

Come riportato da Mary Sue, in attesa che la situazione si risolva, sui social è partita una protesta.

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