Venerdì scorso, la saga di Star Wars è tornata su Disney+ con la prima puntata della seconda stagione di The Mandalorian, l’acclamata serie TV ideata da Jon Favreau sviluppata dal regista insieme al leggendario Dave Filoni colui che, da più parti, viene indicato come l’effettivo “erede” di George Lucas da quando il papà di Luke Skywalker and co si è affrancato dalla sua creatura nel 2012, anno in cui la Lucasfilm è stata acquistata dalla Disney.

In The Mandalorian 2×01 “Capitolo 9: lo Sceriffo”, Mando e il Bambino (o Baby Yoda se preferite) si ritrovano nuovamente su Tatooine, che, per ovvie motivazioni, è uno dei pianeti più noti fra quelli apparsi in Star Wars. Din Djarin è costretto a collaborare con un uomo di legge di Tatooine di nome Cobb Vanth (interpretato da Timothy Olyphant) nel tentativo di cacciare e uccidere un drago Krayt. I due finiscono per lavorare con la gente di Mos Pelgo e i Tusken in una tesa alleanza per distruggere il loro obiettivo comune. Dopo una lunga e tumultuosa battaglia, l’aberrante creatura viene abbattuta e la visione della sua carcassa ci permette di realizzare l’ulteriore collegamento che la puntata fa con l’Episodio 4 – Una nuova speranza.

Nella prima pellicola della saga, avevamo già avuto modo di fare la conoscenza con un esemplare di drago Krayt – morto da tempo e di dimensioni più contenute – nel momento in cui C-3PO è intento a vagare per le dune di Tatooine.

Ecco una testimonianza fotografica:

 

star-wars-drago

 

Naturalmente, quella nell’episodio di The Mandalorian non è la sola apparizione fatta dal drago Krayt dopo lo scheletro avvistato nel primissimo Star Wars. La bestia ha fatto capolino in svariate produzioni collegate alla saga, romanzi, fumetti, videogiochi, ora esterni al Canone, le cosiddette Legends, variando anche aspetto in talune occasioni. Quella, di dimensioni decisamente ragguardevoli, di The Mandalorian è stata opportunamente ribattezzata “dragone krayt superiore” per far sì che il fan più esperto di Star Wars non avesse “nulla da obbiettare” per la minaccia posta in questa occasione da un animale che, in altre occasioni, era stato sgominato con maggiore semplicità.

Ma c’è dell’altro.

Lo scheletro di krayt adagiato da chissà quanto tempo sulle dune di tatooine è, a sua volta, una citazione, per così dire, da una pellicola Disney. Quella impiegata da George Lucas in Una nuova speranza è difatti una prop, un oggetto di scena, “preso in prestito” da Il mistero del dinosauro scomparso (One of Our Dinosaurs Is Missing) pellicola prodotta dalla Casa di Topolino nel 1975 e diretta da Robert Stevenson. A ricordarcelo è il creative art manager della Lucasfilm, Phil Szostak:

 

 

In un Tweet successivo, conferma che la leggenda metropolitana secondo la quale la produzione avrebbe lasciato gli “amabili resti” del drago in Tunisia corrisponde a verità:

 

Vi ricordiamo che la saga di Star Wars è disponibile in streaming su Disney+.

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