Martedì, in una lettera al New York Times, Spielberg ha deciso di smorzare i toni pur tenendo il punto sulla sala cinematografica:
Voglio che le persone trovino l’intrattenimento che fa per loro nella forma o nella maniera che più li aggrada. Grande, piccolo schermo… quello che importa realmente per me è una grande storia, e tutti dovrebbero avere accesso alle grandi storie.
Tuttavia, sento che le persone debbano avere l’opportunità di lasciare la sicurezza e la familiarità della loro vita e andare in un posto dove possano sedersi in compagnia di altri e vivere un’esperienza collettiva – piangere insieme, ridere insieme, avere paura insieme sentendosi, alla fine, meno estranei l’un l’altro. Voglio che i cinema sopravvivano. Voglio che l’esperienza cinematografica abbia ancora importanza nella nostra cultura.
Secondo il Times, le recenti affermazioni di Spielberg sulla questione sarebbero state “gonfiate” dai media: la preoccupazione del regista non è relativa a Netflix, ma alla situazione generale di scontro tra le catene cinematografiche e i distributori. La sua speranza è che esercenti, studios e piattaforme streaming “si uniscano per salvare l’arte della sala cinematografica”. Solo qualche giorno fa il regista era stato visto cenare insieme a Ted Sarandos di Netflix al San Vincente Bungalows di Los Angeles.
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