Le Follie dell'Imperatore, il 40°classico Disney uscito nel 2000, nonostante il sostanziale insuccesso al botteghino è diventato un piccolo cult amato dai fan dell'animazione per la sua comicità slapstick e metalinguistica. Ma la produzione di questo cartone animato, ora così adorato, è stata decisamente travagliata.

Inizialmente, la vicenda dell'altezzoso principe Inca Kuzco, tramutato in lama dalla perfida strega Izma, e del suo involontario compare, il capo del villaggio Pacha, doveva essere ben differente da quella poi arrivata sullo schermo. Il film doveva intitolarsi Kingdom of the Sun, i toni non erano quelli del buddy movie tanto apprezzato e doveva vantare un commento sonoro realizzato dalla pop star inglese Sting.

Come scrive Wikipedia:

Il film fu messo in produzione nella seconda metà degli anni '90, con un concept totalmente diverso. In origine si doveva chiamare Kingdom of the Sun ("Il regno del sole"), ed era stato affidato allo stesso team di produzione de Il Re Leone. Nato per essere un film in puro stile Disney, con una massiccia presenza musicale e un tono drammatico-sentimentale, si ispirava – più che alla favola di Andersen – al romanzo di Mark Twain Il principe e il povero, con vaghi rimandi anche allo storyline della Maschera di Ferro di Alexander Dumas. Raccontava la storia di Manco, giovane imperatore Inca stanco del suo ruolo, che casualmente incontrava Pacha, in origine un contadino suo coetaneo e… sosia, con il quale effettuava uno scambio di identità. Questo veniva però scoperto da Yzma, all'inizio molto meno comica e più malvagia, che trasformava il vero imperatore in un lama (non parlante!) e costringeva il suo sostituto a fare tutto ciò che voleva. C'era anche un personaggio femminile di nome Nina, probabilmente al centro di un triangolo sentimentale tra i due protagonisti. Tutta la storia si basava su canzoni composte da Sting.

Il progetto fu portato avanti a lungo, tanto che ai primi test era completo al 50%; tuttavia gli screen test non diedero risultati positivi, e la Disney fu lì lì per abbandonare il progetto; il team tuttavia decise di riprenderlo e adattarlo in un nuovo film dal taglio meno drammatico e assolutamente rivoluzionario: dopo aver tagliato completamente lo storyline del sosia, riadattò i personaggi in modo da renderli comici; Manco diventò Kuzco, Pacha un uomo di mezza età e Yzma, all'inizio una malvagia strega, divenne più pazza che cattiva. Inoltre, il personaggio di Nina fu completamente estromesso e sostituito da quello di Kronk. Delle canzoni originariamente composte da Sting, solo una fu tenuta nel progetto definitivo.

All'interno del film definitivo, inoltre, rimane una piccola citazione: nella scena in cui Yzma serve il veleno a Kuzco, Kronk accende un candelabro che ha la forma di un personaggio del film originale.

Il retroscena di questa tribolata produzione era stato filmato dalla documentarista, nonché moglie di Sting, Trudie Styler dato che nella clausola contrattuale che prevedeva la partecipazione dell'artista inglese veniva espressamente richiesto che la sua consorte potesse realizzare il documentario, poi intitolato The Sweatbox. L'opera della Styler non è però mai stata diffusa dalla Disney, che ne detiene i diritti, a parte un paio di proiezioni avvenute nel 2002 in circuiti festivalieri come il Toronto Film Festival. Il perché è presto detto: il ritratto della major che ne veniva fuori era decisamente meno "agiografico" di quelli solitamente proposti nei contenuti extra dei Dvd e dei Blu-Ray Disc che molti di noi conservano e collezionano gelosamente.

In questi giorni un taglio preliminare del documentario sta affiorando online, anche se, a quanto pare, i vari file hanno breve durata (e non è difficile intuire il perché). Stando alle leggende che si possono leggere online, la Casa di Topolino ha vietato la distribuzione di The Sweatbox, ordinandone la distruzione delle varie copie esistenti. Quando nel 2002 i dipendenti della Pixar vollero vedere, in uno screening privato, il materiale, un responsabile della Disney doveva letteralmente accompagnare di continuo la copia senza mai perderla di vista. Grazie alla segnalazione di un utente del nostro forum, vi proponiamo l'embedded da Vimeo anche se non sappiamo per quanto ancora sarà possibile visionare l'interessante approfondimento su Kingdom of the Sun/The Emperor's New Groove:

 

The Sweatbox from Michael Crawford on Vimeo.