Negli ultimi giorni vi abbiamo riportato in più episodi l’invettiva di Sylvester Stallone contro i detentori dei diritti di Rocky, ovvero Irwin Winkler e la sua famiglia.

L’attore diverse settimane fa aveva già pubblicato, e poi cancellato, dei post decisamente poco lusinghieri in cui chiedeva di riavere i diritti (o comunque una parte) della saga di Rocky. Si era poi rivolto a Dolph Lundgren dopo non essere stato informato dello sviluppo di uno spin-off sulla famiglia Drago dopo quelli di Creed.

Irwin Winkler, ricordiamo, è proprietario dei diritti di tutta la saga di Rocky, tra cui anche i film di Creed con Michael B. Jordan. Per la sceneggiatura del primo film e per la sua prima interpretazione, Stallone venne pagato 75 mila dollari più il 10% del netto degli incassi (dal quale ottenne 2,5 milioni di dollari).

Ma quante possibilità effettive ha Sylvester Stallone di ottenere una parte dei diritti della saga? Variety ha parlato con un alcuni esperti, tra cui Jason E. Squire, professore di cinematic practice alla USC che ha definito “molto, molto raro” che una star di un certo calibro si scagli direttamente e pubblicamente contro un noto produttore.

Ha poi specificato come in base all’accordo siglato, nonostante non sia produttore del franchise e non detenga alcun diritto, Stallone continui a percepire introiti grazie alle percentuali che gli sono dovute.

James Sammataro, avvocato dello studio legale Pryor Cashman e co-presidente della divisione media and entertainment, ha analizzato casi simili in cui dei creatori (sceneggiatori, fumettisti, artisti) sono entrati in causa con detentori dei diritti di opere dell’ingegno e hanno perso. Il motivo? Non sono riusciti a dimostrare che le proprietà in questione non siano state frutto di un’opera su commissione.

Quando lavori su commissione, la compagnia a cui presti servizio diventa la proprietaria assoluta” ha spiegato Sammataro. Ha però citato un caso che invece è andato a favore del querelante, quello di Victor Miller con la saga di Venerdì 13. Alcuni mesi fa, dopo anni di causa, il tribunale ha infatti dato ragione a Miller, concedendogli i diritti per i personaggi associati con l’originale Venerdì 13 visto che la sceneggiatura è stata riconosciuta come proprietà intellettuale non prodotta da un ingaggio.

Jody Simon, avvocato per Fox Rothschild specializzato come legale di fumettisti e studi indipendenti, sostiene che nel caso di Rocky la sceneggiatura originale potrebbe non essere considerata un’opera su commissione vista tutta la storia che lega l’attore alla sceneggiatura e la sua ricerca di uno studio interessato ad acquistarlo.

Stando ai termini dell’accordo, Stallone dovrebbe però aver ceduto integralmente i diritti rinunciando a ogni pretesa futura ed è il motivo, secondo Simon, secondo cui tutto questo clamore potrebbe essere molto rumore per nulla:

A giudicare dagli articoli letti, non credo che Stallone stesse minacciando di fare causa, credo si stia solo lamentando facendo leva sui sensi di colpa di Winkler. Dal tono di ciò che ho letto nella stampa, non credo che abbia una pretesa effettiva sui diritti. Se l’avesse avuta, sarebbe stato più chiaro.

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