Quando manca ormai pochissimo all'uscita di Mirror Mirror di Tarsem Singh, il regista indiano comincia a guardarsi intorno alla ricerca del prossimo progetto sul quale mettere le mani e la scelta sembra essere caduta infine su Eye in the Sky. Da non confondere con l'omonimo romanzo di fantascienza di Philip K. Dick col quale non ha nulla a che vedere, il progetto viene invece descritto come qualcosa di vicino al cinema di Steven Soderbergh, una sorta di incontro tra Traffic, Contagion e Syriana.

Il thriller, che in un primo momento aveva Olivier Hirschbiegel in cabina di regia, si baserà su una sceneggiatura di Guy Hibbert e potrebbe veder confermato già nelle prossime due settimane il nome del nuovo regista, che così si è espresso a proposito del progetto:

Riguarda un'attacco da parte di un drone, e ciò che rappresenta per le persone che tirano le fila in Nevada, per le persone che dicono "andate avanti e colpite" e per altri politici in guerra in Europa e invece cosa significa per la gente che si trova sul territorio in cui accade tutto (africa orientale). Ci sono persone che causano danni collaterali in tutto il mondo in vari modi. E' un film davvero attuale ed emozionante.

Particolarità del progetto sarà il grande numero di ruoli, 62 stando a quanto affermato dal regista, una sfida che il regista sembra ben intenzionato a raccogliere:

Ho ciò che serve per realizzare qualcosa, ma non è come quando ci sono uno o due grandi ruoli. Qui si tratta più di un film evento.