Ha debuttato ieri al Toronto Film Festival (dopo una preview al Telluride) The Theory of Everything, il biopic di Stephen Hawking basato sulle memorie scritte da Jane Hawking. Le prime recensioni sono decisamente positive, e così ecco che inizia a farsi strada la convinzione che il film possa essere uno dei contendenti agli Oscar più importanti l’anno prossimo, ovvero quello per il miglior film e per gli interpreti Eddie Redmayne e Felicity Jones. Tra i fattori vincenti dovrebbe esserci anche il team produttivo (Focus Features e Working Title) e il regista James Marsh, già vincitore dell’Oscar come miglior documentario per Man on Wire.

Generalmente sono il Festival di Venezia e il Toronto Film Festival a dare il via alla corsa agli Oscar: durante i due Festival debuttano infatti alcuni dei film che diverranno protagonisti della stagione dei premi. E se per Birdman ci può essere qualche riserva, da più parti (inclusi Variety, Jeff Wells) si parla della pellicola di Marsh come primo grande favorito, in attesa di un autunno che snocciolerà diverse pellicole forti.

Sul fronte delle interpretazioni, Redmayne si aggiunge a una prima shortlist di nomi che potrebbero concorrere alla nomination come miglior attore protagonista: pochi giorni fa è stato presentato The Imitation Game, con un Benedict Cumberbatch che in molti definiscono da Oscar, ma ci sono anche il Michael Keaton di Birdman, lo Steve Carell di Foxcatcher, il Ralph Fiennes di Grand Budapest Hotel, il Timothy Spall di Mr. Turner, il Bill Murray di St Vincent. E ci sono film che non sono ancora stati visti ma che le cui interpretazioni potrebbero emergere nella corsa agli Oscar: tra i tanti, American Sniper (Bradley Cooper), Unbroken (Jack O’Connell), Gone Girl – L’Amore Bugiardo (Ben Affleck), Fury (Brad Pitt), Selma (David Oyelowo), Big Eyes (Christoph Waltz).