Terminator: Destino Oscuro, il film diretto da Tim Miller e prodotto da James Cameron, doveva rilanciare il franchise con una storia che si andava a collegare direttamente alla linea narrativa dei primi due, leggendari capitoli bypassando completamente tutti gli altri film e la serie Tv di Sarah Connor.

Il kolossal ha però generato una perdita da 120 milioni di dollari per la Paramount e la Skydance finendo rapidamente nel dimenticatoio.

Durante la promozione stampa di Avatar 2, James Cameron ha avuto modo di riflettere sul flop di Terminator: Destino Oscuro assumendosi anche gran parte delle responsabilità della cosa.

Parlando dei risultati ottenuti con la pellicola e delle ben note divergenze creative avute con Tim Miller spiega:

Penso di essere anche ragionevolmente felice di questo film. Tim ed io abbiamo avuto le nostre battaglie e abbiamo entrambi discusso di ciò, ma la cosa folle è che siamo comunque ancora amici. Che è strano se ci pensi. Lo apprezzavo prima del film, non l’ho apprezzato molto durante la lavorazione del film, e lo apprezzo ora. Penso che per lui sia lo stesso. Siamo tutti e due dei geek della fantascienza, ci piacciono le stesse cose e poi adoro il suo show, Love, Death + Robots. Ma sì, abbiamo avuto le nostre divergenze.

L’uscita cinematografica di Terminator: Destino Oscuro è stata effettivamente accompagnata da una ricca aneddotica sulle profonde divergenze creative avute da Tim Miller e da James Cameron. Cameron aveva avuto modo di definire il progetto come “un film forgiato nel fuoco” mentre il regista, da parte sua, ha alluso in maniera alquanto esplicita alla guerra che si è svolta nel dietro le quinte del kolossal.

James Cameron illustra poi quello che, secondo lui, è la principale magagna di Terminator: Destino Oscuro:

Ritengo che il problema, e mi assumerò la responsabilità di ciò, risieda nel fatto che mi sono rifiutato di farlo senza Arnold. Arnold ed io siamo amici da 40 anni e potevo già sentirlo che mi diceva “Jim, non riesco a credere che stai facendo un film di Terminator senza di me”. Al che ho fatto presente che “Ragazzi, se riusciste a trovare una maniera chiara per riportare in scena Arnold, beh, allora sarei lieto di essere coinvolto”.

E poi Tim ha voluto anche Linda. Ecco cosa è accaduto secondo me: il film sarebbe potuto sopravvivere con Linda, sarebbe potuto sopravvivere con Arnold, ma se ci metti Linda e Arnold, sai lei è sopra i 60 e Arnold sopra i 70, all’improvviso non è più il tuo Terminator, non è neanche il Terminator di tuo padre. È il Terminator di tuo nonno. Solo che noi non l’avevamo capito. Lo amavamo, pensavamo fosse fico fare questa sorta di sequel diretto di un film uscito nel 1991. Quando il segmento più giovane del pubblico non era ancora nato e non lo sarebbe stato per altri dieci anni. È stata questa la nostra miopia. Ci siamo esaltati da soli con la nostra roba ed è questa la lezione da apprendere con questa storia.

Trovate tutte le informazioni su Terminator: Destino Oscuro nella scheda del film!

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FONTE: Deadline

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