La ricetta di Terminator – Destino Oscuro pareva perfetta, con tutti gli ingredienti necessari alla realizzazione di una pietanza sapida e succulenta: una storia che cancellava tutto quello che, da Terminator 3 a Terminator: Genisys, avevamo visto sul grande schermo (e in TV con la comunque apprezzabile serie Le Cronache di Sarah Connor) ricollegandosi direttamente a T2 – Il Giorno del Giudizio, James Cameron in qualità di produttore e “consulente” narrativo, un regista interessante come Tim Miller e, soprattutto, il ritorno del duo originale formato da Arnold Schwarzenegger e Linda Hamilton.

Come insegna (500) giorni insieme, le aspettative sono però un concetto potenzialmente molto differente dalla realtà.

 

 

Ad oggi, la pellicola diretta da Tim Miller ha incassato solo 123 milioni di dollari in tutto il mondo (di cui circa 30 negli Stati Uniti), a fronte di un budget stimato di circa 185 milioni e delle spese di P&A fra gli 80 e i 100 milioni, chiaramente elevate, vista la sontuosità del necessario press-tour.

L’Hollywood Reporter segnala che, a fine corsa, il blockbuster potrebbe generare delle perdite che, nella migliore delle ipotesi, si aggirerebbero intorno ai 110 milioni e, nella peggiore, ai 130. Le stime si attestano in media sui 120 milioni per un progetto il cui break even sta in zona 450 milioni di dollari.

Il budget citato in precedenza, al netto degli incentivi fiscali garantiti dalle riprese in Spagna e in Ungheria, è stato un onere suddiviso da quattro realtà: dalla Skydance Media, dalla Paramount, dalla 20Th Century Fox/Disney e dalla cinese Tencent. Le prime tre compagnie hanno contribuito, ciascuna, col 30% dell’importo necessario, con la Tencent a sborsare il rimanente 10%.

Considerata la notevole forbice esistente fra la performance domestica e quella internazionale, le grane maggiori saranno proprio per i distributori americani, ovvero la Skydance di David Ellison e la Paramount. Per la seconda volta, hanno tentato di ravvivare una saga che, in dieci anni, è stata resuscitata ben tre volte. E la risposta del pubblico data sia a Terminator: Salvation che a Terminator: Genisys doveva forse suggerire che l’adagio “non c’è due senza tre”, in questo caso, non doveva essere seguito.

Per la Fox/Disney e la Tencent l’assorbimento del flop sarà meno traumatico visto il miglior andamento internazionale anche se, paradossalmente, arriva proprio dal pubblico cinese il “tradimento” più importante. Genisys, che aveva chiuso a 440 milioni di dollari worldwide, ne aveva guadagnati circa 113 solo in Cina, fattore, questo, che lasciava ben sperare per Dark Fate che invece, stando alla stima di Forbes, genererà nell’importante mercato, un giro d’affari da 55 milioni, a riprova del fatto che da quelle parti l’ottima prova di Genisys è stata dettata al tempo più da curiosità che da amore verso il franchise.

Secondo gli specialisti interpellati dall’Hollywood Reporter è sostanzialmente arrivato il momento di “lasciar definitivamente morire il franchise” come sostenuto da Eric Handler di MKM Partners.

Jeff Bock di Exhibitor Relations aggiunge:

Siamo ufficialmente alla fine della corsa per il franchise di Terminator nella sua corrente iterazione. Detto questo, le IP, di questi tempi, sono più dure a morire di Jason Vorhees. Per cui aspettatevi una nuova serie su CBS All Access nei prossimi cinque anni. Probabilmente animata.

Paul Dergarabedian di Comscore analizza così la situazione:

L’avviamento e il valore del marchio creati dai primi due Terminator sono stati probabilmente azzerati dai sequel pre-Destino Oscuro, che potrebbero aver impattato negativamente sull’interesse del pubblico.

Per la Paramount e la Skydance è la seconda batosta consecutiva dopo Gemini Man, il film di Ang Lee con Will Smith proiettato verso 75 milioni di dollari di passivo (ecco TUTTI I DETTAGLI). Le loro speranze al box-office sono tutte su Top-Gun: Maverick e sui prossimi film di Mission: Impossible, progetti che la major e lo studio producono in tandem. Per quel che concerne i lungometraggi prodotti in autonomia, la Paramount sarà quasi sicuramente in grado di ottenere notevoli soddisfazioni dal seguito di A Quiet Place, mentre la Skydance ha venduto a Netflix per ben 150 milioni di dollari 6 Undeground, la pellicola di Michael Bay con Ryan Reynolds.

C’è però un’ulteriore questione da tenere in considerazione: la garanzia del nome di James Cameron come viatico di un trionfo commerciale garantito al 100%. Alita: Angelo della Battaglia e il qui presente Terminator: Destino Oscuro hanno attestato il fatto che l’ex “doppio dominatore” del box office mondiale di tutti i tempi potrebbe aver perso il suo proverbiale appeal ed essere magari diventato un “osservato speciale” della Disney. E sarà quindi doppiamente interessante seguire l’iter dei due seguiti di Avatar in un contesto profondamente differente da quello che, nel 2009, accolse il primo capitolo nei cinema.

Terminator: Destino Oscuro è nei cinema dal 31 ottobre, noi abbiamo visitato il set:

Mackenzie Davis, Natalia Reyes, Diego Boneta, Gabriel Luna, Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger figurano nel cast. La pellicola, ricordiamo, si pone come vero e proprio sequel dei prime due, leggendari episodi della saga.

David GoyerCharles EgleeJosh Friedman e Justin Rhodes, che hanno lavorato a stretto contatto Ellison e Cameron, figurano tra gli sceneggiatori.

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